Vita Chiesa

Consiglio dei Cardinali: p. Lombardi, al centro i diversi dicasteri

I lavori, a cui il Papa ha partecipato ieri pomeriggio e non stamattina perché impegnato nell’udienza generale in piazza San Pietro, si sono svolti «in un clima di grande serenità, cordialità e apertura» e «procedono con una certa rapidità», ha riferito il portavoce vaticano, tanto che «tra oggi e domani potrebbe terminare il primo giro di considerazioni sulle Congregazioni, che poi tornerà ad essere approfondito in una prospettiva più complessiva» nel prossimo incontro. Interrogato dai giornalisti in merito alla possibile costituzione di un «gruppo di lavoro» per la definizione della riforma della Curia, che comprenda non solo gli otto cardinali ma anche «esperti», padre Lombardi ha risposto: «Al momento non mi risulta niente». Per quanto riguarda eventuali «audizioni» dei capi dicastero, il portavoce vaticano ha ricordato che «il Papa li incontra abbastanza di frequente e in modo prolungato».

«Nessuno si è mai illuso che fosse una cosa breve e semplice». È il commento di padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa della Santa Sede, alla domanda di un giornalista che osservava come si fosse passati «dall’entusiasmo al realismo», tra la prima e la seconda riunione del Consiglio dei cardinali. Il lavoro di quello che è stato definito una sorta di «G8» per la riforma della Curia romana, ha previsto il portavoce vaticano, fanno prevedere che «il processo sia più lungo di pochi mesi», e che vada «molto al di là di febbraio», termine fissato per la terza riunione, durante il mese del Concistoro.

Ieri mattina, ha riferito padre Lombardi, era presente anche il segretario di Stato, monsignor Pietro Parolin, per un incontro «relativamente breve, di saluto, di augurio, di disponibilità alla collaborazione», visto che il segretario di Stato non partecipa ai lavori «come tale». La riforma della Curia sarà solo organizzativa o strutturale? Il Consiglio dei cardinali, ha detto padre Lombardi, ha manifestato «un chiaro atteggiamento: partecipare a un lavoro impegnativo nelle sue conclusioni e risultati, alla luce delle attese manifestate durante le Congregazioni dei cardinali svoltesi prima del Conclave». Nelle intenzioni degli otto cardinali non si tratterà, insomma, di «qualche emendamento o aggiustamento, ma di un lavoro che deve incidere profondamente nella realtà della Curia».