Vita Chiesa

Consiglio permanente Cei: Diocesi, Tribunali, Settimana sociale e formazione clero tra i temi trattati

Durante il Consiglio episcopale permanente, che si è tenuto a Roma dal 26 al 28 settembre, i vescovi si sono confrontati «sulle dinamiche che interessano il mondo del lavoro, dando voce alle tante persone che faticano a causa della mancanza di un’occupazione o della sua precarietà». È quanto si apprende dal comunicato finale, nel quale viene annunciato anche il tema della prossima Settimana Sociale dei Cattolici Italiani (Cagliari, 26-29 ottobre 2017): «Il lavoro che vogliamo. Libero, creativo, partecipativo e solidale». I vescovi hanno sottolineato «l’importanza di maturare una piena consapevolezza dei cambiamenti radicali che attraversano il mondo del lavoro: conoscerne le dinamiche appare decisivo per evitare il rischio di fermarsi ad analisi datate o, al più, alla drammatica realtà di quanti ne pagano le conseguenze». Nell’esperienza dei pastori, «la Chiesa – impegnata a ridurre una certa lontananza dal mondo del lavoro – sul territorio rimane un interlocutore credibile nella sua capacità di attivare una rete solidale tra i diversi soggetti. Anche nelle realtà più piccole, infatti, essa costituisce un riferimento a tutela e promozione di tutti». Quanto alla prossima Settimana Sociale, la convinzione dei vescovi è che «non possa né pensarsi né rivolversi secondo le logiche della convegnistica, ma debba puntare ad essere un’esperienza ecclesiale che apre alla progettualità: dalla denuncia di ciò che non va nel mercato della domanda e dell’offerta – e che dice la necessità di un’etica dell’impresa – al racconto dell’esperienza e del senso del lavoro; dal rilancio di pratiche rivelatesi feconde all’individuazione di proposte per la creazione di lavoro nel Paese».

Formazione permanente del clero. Un Sussidio che consegni a diocesi e Conferenze episcopali regionali alcune proposte qualificate e lasci intravedere i percorsi di comunione necessari a realizzarle, suggerendo piste per il confronto e l’avvio di processi concreti di rinnovamento del clero. Nel corso del Consiglio episcopale permanente i vescovi hanno condiviso la proposta di realizzare «entro la primavera un testo che affronti i diversi tasselli del mosaico della formazione permanente». Al riguardo, si legge nel comunicato finale, le dimensioni maggiormente evidenziate sono: «Il percorso assicurato dal Seminario, i criteri di ammissione e di valutazione, l’investimento nella qualità degli educatori; le modalità di esercizio da parte dei vescovi della paternità nei confronti dei presbiteri, l’impegno a favorirne il senso di appartenenza al presbiterio e la cura per la vita fraterna; la vita interiore, questione essenziale, che precede e sostanzia il servizio ministeriale, che vive all’insegna della piena disponibilità al popolo di Dio; una più convinta promozione degli organismi di partecipazione, che – oltre a favorire una più piena esperienza ecclesiale – partecipi più efficacemente alla responsabilità amministrativa del sacerdote». Il filo conduttore del Sussidio è individuato nel discorso con cui Papa Francesco ha aperto l’Assemblea generale della Cei lo scorso maggio. Il desiderio dei vescovi è quello di «assumere con sacerdoti e diaconi percorsi che favoriscano la comunione e la ministerialità, il cammino spirituale e il rinvigorimento dell’attività missionaria, insieme a una migliore e più snella gestione delle questioni economiche e amministrative. Tutto questo nel quadro di un’etica dei rapporti infra-ecclesiali, che aiuti il sacerdote a interpretarsi nell’appartenenza al presbiterio e alla comunità cristiana».

Riforma dei Tribunali diocesani. «L’attuazione della riforma del processo matrimoniale, introdotta dal Motu Proprio di Papa Francesco, comporta una revisione delle Norme circa il regime amministrativo dei Tribunali ecclesiastici italiani. Al riguardo, la scorsa Assemblea generale aveva messo a fuoco alcune scelte determinanti, sulla base delle quali ha affidato al Consiglio permanente il compito di predisporre una proposta di aggiornamento: condivisa dai vescovi nel corso dei lavori di questa sessione, a giorni sarà inviata alla consultazione delle Conferenze episcopali regionali, per ritornare quindi a gennaio in Consiglio permanente ed essere infine sottoposta ad approvazione nel corso della successiva Assemblea generale». Lo si apprende dal comunicato finale del Consiglio episcopale permanente, che si è tenuto a Roma dal 26 al 28 settembre. Tra le questioni affrontate, i soggetti di imputazione dei rapporti giuridici; la definizione dell’entità del contributo della Cei per l’attività dei Tribunali e i criteri di ripartizione; l’attenzione dei vescovi ad evitare che i fedeli siano distolti dall’accedere ai Tribunali della Chiesa a causa delle spese. Su queste linee e con l’attenzione a favorire l’omogeneità delle procedure, il Consiglio permanente predisporrà anche un Regolamento per l’organizzazione amministrativa.

Riordino delle Diocesi. Ai vescovi, inoltre, è stato presentato «il quadro – ancora parziale – delle risposte fornite dalle Conferenze episcopali regionali in merito al progetto di riordino delle diocesi». Tra i criteri di valutazione viene evidenziata l’importanza della prossimità del vescovo al clero e alla popolazione, nonché la custodia del patrimonio e della storia di fede. Diffusa è la disponibilità a continuare a rafforzare forme di collaborazione tra diocesi vicine o in ambito regionale, nell’ottica di una condivisione che qualifichi servizi e strutture. In alcuni casi «si considera utile una revisione e razionalizzazione dei confini delle diocesi esistenti, al fine di assicurare un migliore servizio pastorale». Una volta complete, le risposte delle Conferenze regionali saranno inoltrate per competenza alla Congregazione per i Vescovi.

Istituti sostentamento del clero. Oltre a rilanciare la via delle offerte liberali per il sostentamento dei sacerdoti, i vescovi si sono confrontati sulla proposta di accorpamento degli Istituti diocesani sostentamento clero, a partire dai primi riscontri giunti dalle Conferenze episcopali regionali. Il tema troverà approfondimento nella prossima Assemblea generale, ma fin d’ora è stata rilevata la disponibilità al ripensamento della distribuzione degli Istituti sul territorio nazionale: «Muove in tale direzione la volontà di favorire una gestione più virtuosa e razionale, che in un’economia di scala consenta un significativo abbattimento dei costi di gestione». Tra le altre questioni poste all’ordine del giorno, il Consiglio permanente ha costituito l’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto, accogliendo la proposta di unificazione dell’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici con il Servizio nazionale per l’edilizia di culto. Di conseguenza, ha pure riunito i rispettivi Comitati in uno solo, articolandolo in due sezioni in base alle competenze. In tal modo, «il nuovo Ufficio può svolgere il suo servizio in modo integrato, attraverso modalità univoche, offrendo alle Diocesi la capacità di ‘vedere insieme’ l’intero patrimonio e di considerarlo secondo le finalità essenziali della missione della Chiesa».