Vita Chiesa

Consiglio permanente Cei, comunicato finale: verso il Convegno di Firenze

In particolare, il Papa ha espresso la volontà che la partecipazione dei vescovi alla vita della Cei «sia sempre maggiore». Perciò, nel corso della discussione «i vescovi hanno sottolineato che prima e più di un eventuale rinnovamento dei profili organizzativi, le indicazioni pontificie inseriscono nella Conferenza episcopale italiana un nuovo dinamismo, una visione e uno stile di Chiesa; favoriscono il coinvolgimento, l’unità e una crescente e più incisiva corresponsabilità». Di qui la necessità «di modulare gli interventi e le iniziative a partire da un profondo ascolto del Magistero pontificio, con costante attenzione al dialogo con il mondo cattolico». Così «il cammino di preparazione al Convegno ecclesiale nazionale di metà decennio, le Settimane sociali dei cattolici italiani, le iniziative del Progetto culturale e gli stessi Congressi eucaristici nazionali, sono avvertiti come opportunità da valorizzare per un maggiore coinvolgimento del laicato cattolico».

«Sollecitati dalla prolusione del cardinale Angelo Bagnasco, nel confronto del Consiglio permanente i vescovi hanno ripreso innanzitutto la cifra dell’individualismo, riconosciuta quale «radice avvelenata» che «consegna un uomo appesantito, stanco e triste». Tale situazione – è stato evidenziato – ha le sue ricadute sul piano pastorale: «Si avverte che lo stesso annuncio deve passare da un preciso atteggiamento, dal prendersi cura di ogni ambito della vita umana». Si riconosce come «vero metodo pastorale» lo «stare con». Ciò comporta anche un confronto culturale sostenuto da un «pensare teologicamente il presente»: i Pastori rilanciano una Chiesa che «è la portatrice storica dello sguardo plenario di Cristo sul mondo».

Parte da qui anche l’attenzione a tradurre il linguaggio della fede all’interno di una società fattasi plurale, priva ormai dello spessore del vocabolario cristiano. Questo contesto riverbera segni di debolezza all’interno della stessa comunità cristiana: ad esempio, nella pastorale familiare, dove si finisce per essere «difensivi, più che propositivi». E debolezza si rileva anche sul piano politico, dove proprio la famiglia, «capitale che genera ricchezza per la società intera», non riscontra l’impegno e la mediazione di risposta alcuna. Preghiera e solidarietà sono state espresse per la Siria e per i cristiani perseguitati.

È entrata nel vivo, si legge nel comunicato finale del Consiglio permanente della Cei, la preparazione al 5° Convegno ecclesiale nazionale (Firenze, 9-13 novembre 2015) con la valutazione da parte del Consiglio permanente di «un primo strumento, chiamato Invito», con il quale «si chiama ad accoglierne il tema (In Gesù Cristo il nuovo umanesimo) e a comprenderne il significato». Il testo contiene un appello a «muoversi subito e insieme», riconoscendosi «nella scia conciliare e, in particolare, all’interno del processo educativo a cui sono dedicati gli Orientamenti pastorali del decennio».

Sono stati, poi, raccolti suggerimenti per metodi e contenuti con cui dare continuità al cammino del Progetto culturale. Il Consiglio permanente ha approvato la richiesta di predisporre due Note pastorali, relative rispettivamente all’Ordo Virginum e alla scuola cattolica in Italia. Inoltre, è stata presentata ai vescovi una prima ricognizione sulle «buone pratiche educative» presenti nelle diocesi, con l’intento di favorirne la conoscenza e lo scambio.

Il Consiglio permanente ha, quindi, approvato il messaggio per la 36ª Giornata nazionale per la vita (2 febbraio 2014), nonché la modifica statutaria richiesta dall’associazione di fedeli Opera assistenza malati impediti (O.a.m.i.). Infine, il Consiglio ha provveduto ad alcune nomine.