Vita Chiesa
Dal «tragico destino» al disegno di Dio
Alla mia reazione negativa nei confronti di una macchina potente avuta per festeggiare la patente appena presa, mi sono sentito rispondere: Guardi, padre, che se anche avessero avuto una macchina più piccola sarebbero morti lo stesso! Purtroppo non posso smentire questa affermazione. Il fatto è già accaduto. «Si vede che era destino». Ma non c’è superficialità nel tono di voce, vi trovo invece un senso di impotenza e di dolore. Però, mi chiedo potrei applicare questo principio per coloro che muoiono di fame?
Se non hanno nulla da mangiare muoiono ma, se sono destinati a morire, è inutile dar loro da mangiare. Perché curare i malati se sono destinati a morire? È forse destino che una donna muoia per le violenze subite? È forse destino che un bambino non debba nascere? Perché, allora, impegnarsi a vivere se tutto è destino? Se un bambino non è destinato a morire anche se non ha niente da mangiare continuerà a vivere?