Vita Chiesa

Devozione mariana: a Bientina si riunisce il «Collegamento»

di Andrea Bernardini

Quasi un italiano su due (il 47%) si è rivolto, almeno qualche volta, alla Madonna, chiedendole di intercedere per una grazia o cercando in lei conforto. E almeno uno su dieci conserva nel portafoglio una immagine mariana. La figura della madre di Gesù è sempre stata invocata moltissimo dalla nostra gente, assai più di altri grandi santi: Sant’Antonio da Padova (36,3%), Santa Rita da Cascia (31,3%), Santa Teresina (26.6%), Sant’Antonio abate (22,2%) o San Giuseppe (7%) e dei patroni della città o della diocesi. Lo osservava alcuni anni fa il sociologo e sacerdote Silvano Burgalassi, citando indagini sulla religiosità in Italia condotti dall’Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano e dall’Ispes per conto di Famiglia Cristiana.

In Toscana – come in gran parte del centro Italia – la preghiera e la devozione mariana sono forse meno presenti che al sud. Ma come giustificare i continui pellegrinaggi ospitati dal santuario della Madonna di Montenero (mèta di almeno ottomila pellegrini all’anno) patrona della Toscana o gli ascolti – record di Radio Maria (1.800 mila contatti giornalieri complessivi) il cui segnale è diffuso in Toscana da ben 52 ripetitori? O la miriade di cenacoli e gruppi spontanei che si riuniscono, anche nella nostra regione, per la recita del rosario intorno ad una immagine mariana?

Il popolo dei devoti a Maria, invitato dal coordinamento regionale mariano, si dà appuntamento domenica 6 maggio a Bientina, una delle roccaforti mariane per eccellenza: «qui, nella chiesa dedicata a Santa Maria assunta e in ricordo della prima apparizione della Madonna di Fatima a Francesco, Lucia e Giacinta – ricorda il parroco don Ettore Baroni – il 13 di ogni mese si riuniscono  da trent’anni molti devoti a Maria, un’esperienza – questa – proliferata in altre comunità della Toscana». Ci sarà il presidente del movimento Rinnovamento nello Spirito Salvatore Martinez, l’arcivescovo di Pisa Alessandro Plotti, il segretario generale della Consulta nazionale delle aggregazioni laicali Gino Doveri, i rappresentanti di Agesci, Sant’Egidio e Neocatecumenali: la giornata regionale mariana richiamerà, c’è da pensarlo, alcune migliaia di persone. Tema della giornata regionale sarà: «Con Te, o Maria, testimoni di Tuo Figlio». All’incontro sarà presente anche Jakov Colo, uno del gruppo dei veggenti della Madonna di Medjugorje. E soprattutto ci saranno tanti laici che fanno vita attiva in gruppi mariani «o che, pur facendo parte di altre associazioni – precisa don Riccardo Nieri, parroco a San Frediano a Settimo e incaricato del Collegamento regionale mariano -  hanno in Maria un particolare punto di riferimento: l’Apostolato della preghiera, i gruppi di padre Pio o l’Unitalsi».

«È veramente difficile esprimere con precisione il numero delle associazioni, dei movimenti e dei gruppi mariani presenti in Toscana – ci conferma Gino Doveri -  perché le aggregazioni mariane rappresentano, almeno nella nostra regione, una realtà frammentata, che si manifesta in molteplici espressioni, alcune delle quali esteriormente poco visibili. Nell’ambito di questa varietà di espressioni mariane, possiamo distinguere alcune aggregazioni ecclesiali riconosciute dalla Chiesa italiana e quindi inserite nella Consulta nazionale delle aggregazioni ecclesiali come la Legione di Maria e la Milizia dell’Immacolata; altre associazioni che hanno avuto un riconoscimento ecclesiale a livello diocesano come la Famiglia del Cuore Immacolato di Maria, la Gioventù ardente mariana, l’associazione del Rosario perpetuo, i gruppi Fortunata; ed infine molti gruppi e cenacoli di preghiera, la cui nascita è spesso legata alla diffusione popolare del messaggio dato dalla Vergine a Fatima».

Cosa lega tutte queste esperienze?

«Intanto, la devozione al Cuore Immacolato di Maria. L’atto di affidamento o di consacrazione ad esso, esprime l’abbandono filiale nelle mani della Vergine, per appartenere a lei, come indica il motto Totus Tuus adottato da Giovanni Paolo II. Ma anche altri elementi: la fedeltà alla Chiesa e alla tradizione cattolica, l’obbedienza al pontefice, l’attività specifica sviluppata a livello popolare senza rumore, quasi nel nascondimento, una struttura organizzativa sobria e semplice, la recita quotidiana del rosario. Sul piano della spiritualità, tutti i raggruppamenti mariani trovano un punto di riferimento essenziale negli insegnamenti di San Luigi Maria Grignon di Montfort e soprattutto nella sua opera maggiore: il trattato della vera devozione a Maria».

Che funzione ha il Collegamento mariano toscano?

«Il Collegamento mariano toscano è un’organizzazione ecclesiale costituito dalla Conferenza episcopale toscana, attualmente presieduto dal vescovo monsignor Vasco Giuseppe Bertelli, che ha lo scopo di promuovere la vera devozione alla Vergine secondo le indicazioni conciliari e le esortazioni pontificie. Il Collegamento mariano favorisce anche lo scambio tra le varie aggregazioni mariane e lo sviluppo di iniziative comuni rappresentando un importante punto di riferimento anche per i gruppi ed i cenacoli di preghiera mariani».

IL PROGRAMMA: Il Rosario, le testimonianze e la MessaDomenica 6 maggio, a Bientina (Pisa), si tiene la Giornata Mariana regionale. L’iniziativa è promossa dal Collegamento regionale mariano. I partecipanti si ritroveranno alle 15 al villaggio San Giuseppe. La statua della Madonna di Fatima sarà portata da qui fino alla chiesa di Santa Maria Assunta, in piazza Vittorio Emanuele, dove ci sarà il saluto dell’arcivescovo di Pisa Alessandro Plotti. Alle 16 Jacov Colo, uno dei veggenti di Medjugorje, guiderà la recita del rosario. Seguiranno le testimonianze di Salvatore Martinez, presidente di Rinnovamento nello Spirito, Adriano Roccucci (comunità di Sant’Egidio), Antonio Azarà (Neocatecumenali) e Gino Doveri, segretario della Consulta nazionale delle aggregazioni laicali. Alle 18 in piazza (la chiesa si annuncia troppo piccola per ospitare tutti) concelebrazione eucaristica presieduta da monsignor Vasco Giuseppe Bertelli, vescovo emerito di Volterra e presidente del Collegamento regionale mariano, e rinnovo dell’affidamento della Toscana a Maria. Cena al sacco. Alla sera, la testimonianza di Jakov Colo e lo spettacolo della comunità «Nuovi orizzonti», da anni impegnata nell’animazione di strada.Quella di quest’anno è la 33ª giornata regionale mariana. La prima ebbe luogo nel 1973 per iniziativa di don Arcangelo Papi e con l’approvazione del cardinal Ermenegildo Florit e il sostegno del vescovo di Fiesole Antonio Bagnoli. L’«arcipelago» dei gruppi mariani in ToscanaEcco alcuni dei gruppi mariani presenti in Toscana, che godono di un riconoscimento ufficiale della Chiesa. Legione di MariaLa «Legione di Maria», fondata nel 1921 in Irlanda, è diffusa in tutto il mondo e conta 11 milioni di aderenti. L’apostolato è finalizzato alla santificazione dei membri dell’associazione e all’evangelizzazione. Migliaia sono stati i «legionari» uccisi in Asia o finiti nei campi di lavoro. È in corso il processo di beatificazione di Frank Duff, fondatore della Legione di Maria e di alcuni esponenti di rilievo dell’associazione. In Toscana la Legione di Maria conta sei gruppi. Milizia dell’ImmacolataLa Milizia dell’Immacolata, fondata nel 1917 da Massimiliano Kolbe, è diffusa in tutto il mondo, soprattutto laddove sono presenti i padri Francescani conventuali. In Toscana è presente in una dozzina di comunità e coinvolge un migliaio di persone. Essere a disposizione di Maria, cercando di imitare il più possibile le sue virtù al servizio degli ultimi e della Chiesa: questi i leit-motiv dell’apostolato degli aderenti alla Milizia dell’Immacolata. Famiglia del Cuore Immacolato di MariaLa Famiglia del Cuore Immacolato di Maria è un movimento definitivamente approvato il 13 maggio 2005. L’associazione è presente in tutto il mondo e ha sede principale a Roma. In Toscana, in particolare, famiglie del Cuore Immacolato di Maria sono a Cerretti, Staffoli, San Donato (diocesi di San Miniato), Montignoso di Gambassi Terme (Volterra), Pancole (diocesi di Siena), Badia a Elmi (Firenze), Navacchio (Pisa), Livorno, Spianate (Lucca), coinvolgendo in uno stesso cammino di spiritualità 11 religiosi e otto religiose dei Servi del Cuore Immacolato di Maria, 150 laici consacrati ed altre decine di simpatizzanti. L’associazione promuove la formazione cristiana dei suoi aderenti, diffonde la devozione mariana e la consacrazione alla Madonna, la partecipazione alla vita sacramentale, e in particolare all’Eucarestia e al sacramento della riconciliazione, la fedeltà al papa e al magistero della Chiesa. Gioventù ardente mariana È un movimento ecclesiale laico rivolto soprattutto ai giovani di età e a quanti lo sono «nel cuore». Il Gam è nato a Torino nel 1975 in occasione di una veglia di preghiera. Primo animatore, don Carlo De Ambrogio (che sarebbe scomparso appena quattro anni più tardi). Oggi è diffuso in tutto il mondo. In Toscana il Gam è presente, in particolare, nella diocesi di San Miniato, ma anche altrove. La Gioventù ardente mariana si ispira ai tre amori bianchi: l’amore all’Eucarestia, l’amore al Papa e alla Chiesa, l’amore alla Madonna. Il Gam raduna le persone in cenacoli di preghiera, dove si prega il rosario meditato con la parola di Dio, rispondendo ad uno specifico invito della Madonna di Fatima.