Vita Chiesa

Dialogo interreligioso: messaggio del Pontificio Consiglio a Cristiani e Sikh

Lo rende noto Radio Vaticana. I sikh (parola che significa «discepolo) sono circa 19 milioni e vivono per lo più nella regione indiana del Punjab. Fuori dell’India vivono quasi un milione di sikh, soprattutto in Gran Bretagna, Canada e Stati Uniti. «Il servizio della carità – si legge nel messaggio – si trova nel cuore di ogni grande religione. Per noi cristiani, trova la sua perfetta espressione nella persona stessa di Gesù. La sua descrizione più eloquente nella Sacra Bibbia si trova nella parabola del ‘Buon samaritano’ (Lc 10, 25-37)». Anche per i sikh – osserva il dicastero vaticano – la compassione e il servizio disinteressato sono concetti fondamentali. Nei testi sacri di questa religione si legge, tra l’altro: «Le mani e i piedi che fuggono il servizio sono deprecabili; le azioni diverse dal servizio sono inutili».

«Compiere il servizio della carità – afferma il Messaggio – significa entrare in contatto con i poveri, bisognosi, malati, anziani, diversamente abili, migranti, rifugiati, sfruttati e perseguitati». È un servizio che trascende ogni barriera e chiede di rinunciare ai propri interessi nella consapevolezza che gli ultimi sono «nostri fratelli e sorelle e sono parte della nostra unica grande famiglia umana». Il Messaggio, infine, auspica che cristiani e sikh possano riscoprire l’importanza del servizio della carità nella vita personale e sociale, ispirando e incoraggiando anche gli altri in modo da promuovere la felicità, l’armonia e la pace in tutto il mondo, perché sia «migliore, più giusto e fraterno». Il Messaggio è firmato dal cardinale Jean-Louis Tauran e da padre Miguel Ángel Ayuso Guixot, rispettivamente presidente e segretario del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso.