Vita Chiesa

Diocesi di Prato, Messa con 5 vescovi per il 50° anniversario di sacerdozio di mons. Agostinelli

Tanti anche i pratesi presenti in chiesa per salutare il loro vescovo: entrato in Seminario a 9 anni, ordinato nel 1968 e poi divenuto vescovo, prima di Grosseto e poi dal 2012 di Prato. Sotto al presbiterio c’era la mamma Lina, 94 anni, salutata con affetto da mons. Agostinelli a inizio celebrazione: «Nel decennale del mio sacerdozio mi dicesti: facciamo una grande festa perché per i 50 anni non ci sarò. Invece sei ancora qui con me», ha affermato il presule.

I saluti della comunità ecclesiale sono stati portati dal vicario generale della diocesi mons. Nedo Mannucci, che ha donato al vescovo un calice a nome di tutti i fedeli. In duomo, nelle prime file, le autorità cittadine. C’erano il sindaco Matteo Biffoni e numerosi membri di giunta, i rappresentanti delle forze dell’ordine e della società civile.

Nell’omelia mons. Agostinelli ha voluto ringraziare tutti i presenti: fedeli, sacerdoti e vescovi. Accanto a lui sul presbiterio c’erano l’emerito di Prato mons. Gastone Simoni, il vescovo di Grosseto mons. Rodolfo Cetoloni, il vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro mons. Riccardo Fontana, il vescovo di Massa-Carrara-Pontremoli mons. Giovanni Santucci e l’amico mons. Luciano Giovannetti, vescovo emerito di Fiesole, che 64 anni fa lo accolse nel Seminario di Arezzo.

«La Chiesa non ha bisogno di preti stanchi e demotivati ma di coloro che sono sempre pronti a combattere la buona battaglia», ha detto il vescovo ai sacerdoti. Rivolgendosi alle istituzioni mons. Agostinelli ha rinnovato la disponibilità a «lavorare insieme per un impegno civico e cristiano orientato al bene comune della gente».

Oltre a mons. Agostinelli la Chiesa di Prato oggi ha ricordato altri quattro giubilei sacerdotali. Quelli di mons. Guglielmo Pozzi, mons. Pierluigi Milesi, don Angelo Rancati e mons. Carlo Rocchetta, ordinati nella cattedrale di Prato cinquant’anni fa, il 15 dicembre 1968. «Tutti sessantottini un po’ speciali», come ha detto simpaticamente il vicario mons. Mannucci nel salutarli.

La Messa si è conclusa con un doppio omaggio mariano. Mons. Agostinelli ha deposto un mazzo di rose rosse e bianche sull’altare della Cappella della Madonna del Sacro Cingolo mentre il coro intonava l’inno della Madonna del Conforto di Arezzo, alla quale il Vescovo è molto devoto.