Vita Chiesa

ECUMENISMO: CELEBRATO A GINEVRA 60° ANNIVERSARIO CONSIGLIO MONDIALE DELLE CHIESE

Si è celebrato ieri pomeriggio nella cattedrale di St. Pierre di Ginevra con una solenne cerimonia presieduta dal Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I il 60° anniversario del Consiglio mondiale delle Chiese che costituitosi ufficialmente il 13 agosto 1948, riunisce oggi 349 chiese di tradizione protestante, ortodossa, anglicana di 110 paesi del mondo. Alla cerimonia erano presenti – oltre ai numerosi leader delle chiese che aderiscono al Wcc – anche mons. Brian Farrell, segretario del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani; il rev. Colin Williams, segretario generale della Conferenza delle Chiese europee (Kek) e Ishmael Noko, segretario generale della Federazione mondiale luterana. “Nel corso di questi sei decenni di vita – ha detto il Patriarca Bartolomeo I nella omelia – il Consiglio ha costituito una piattaforma ideale dove le Chiese, provenendo da orizzonti differenti e appartenendo ad una grande varietà di tradizioni teologiche ed ecclesiologiche, hanno potuto dialogare e promuovere l’unità cristiana, rispondendo ai molteplici bisogni della società contemporanea”. La storia del Wcc – ha ricordato il Patriarca – ha conosciuto forti momenti di crisi come quella che avvenne all’ottava Assemblea Generale di Harare per la contrapposizione tra i membri ortodossi e protestanti. “Fu tuttavia una crisi salutare – ha detto Bartolomeo – che ci ha permesso di dialogare con sincerità, umiltà e senza pregiudizio”. In questi anni di vita il Consiglio ecumenico delle Chiese ha visto confermare nei fatti della storia la sua “vocazione” a svolgere nella società un “ruolo di catalizzatore nello stabilire la pace nel mondo, nel promuovere il dialogo interreligioso, difendere la dignità umana, lottare contro la violenza, per la salvaguardia del creato e la solidarietà verso coloro che sono nel bisogno”. Oggi “i cambiamenti rapidi e profondi che ci sono nella vita delle nostre Chiese, chiedono al Consiglio ecumenico di riesaminare le relazioni ecumeniche e di provvedere ad un processo di riconfigurazione del Movimento ecumenico”. L’omelia si conclude con un appello. “Avanziamo con speranza sul cammino che abbiamo intrapreso 60 anni fa. Non ci scoraggiamo quando gli ostacoli renderanno difficile il nostro cammino”.Sir