Vita Chiesa

ECUMENISMO: IL PAPA HA INCONTRATO DELEGAZIONE DELLA FEDERAZIONE MONDIALE LUTERANA; PRESTO DOCUMENTO COMUNE

Anche se la Dottrina comune sulla giustificazione rappresenta una “significativa pietra miliare nel nostro comune cammino per raggiungere la piena e visibile unità”, occorre “intensificare i nostri sforzi per capire più profondamente ciò che abbiamo in comune e ciò che ci divide”. Lo ha detto oggi il Papa, ricevendo in udienza Mark Hanson, vescovo presidente della Federazione luterana mondiale, accompagnato da una delegazione. L’udienza – si legge in un comunicato della Federazione luterana mondiale – si è svolta all’interno dell’incontro annuale congiunto tra la Federazione e il Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani, in programma il 7 e l’8 novembre.

Benedetto XVI ha esordito ricordando gli “stretti contatti” e l’“intenso dialogo ecumenico” tra le due chiese, definendolo “molto produttivo e promettente”. Ciononostante, ha aggiunto, “dobbiamo accettare il fatto che rimangano differenze sulla questione centrale della giustificazione”, che vanno “risolte” a partire dal “comune patrimonio” e dal “dialogo fraterno” tra cattolici e luterani, di cui è testimonianza la Commissione mista sull’unità, che “completerà la sua quarte fase di dialogo – ha ricordato il Santo Padre – e pubblicherà le sue acquisizioni in un documento sulla apostolicità della Chiesa”.

“Siamo coscienti – ha proseguito il Pontefice – che il nostro dialogo fraterno è sfidato non soltanto dal bisogno di verificare la ricezione di queste formulazioni dottrinali condivise nelle nostre rispettive comunioni, ma ancora di più dal clima attuale di incertezza riguardo alle verità e ai principi etici cristiani, che in passato non erano messi in discussione”. Un “patrimonio comune”, quello tra cattolici e luterani, che “in certi casi – ha ammonito il Papa – è stato minato dal cambiamento degli approcci ermeneutici”. “Il nostro comune cammino continuerà ad incontrare difficoltà e domanderà un dialogo paziente”, ha concluso il Santo Padre, esortando ad “intensificare i nostri sforzi per capire più profondamente ciò che abbiamo in comune e ciò che ci divide, oltre ai doni che abbiamo da offrire gli uni agli altri”.

“Fin dal momento della Sua elezione, lei ha sottolineato che il servizio all’unità dell’intera Chiesa cristiana sarebbe stato una sua priorità. Vorremmo esprimere il nostro più sincero apprezzamento per il forte impegno espresso in questo campo”. Lo ha detto al Papa il vescovo Mark S. Hanson, presidente della Federazione luterana mondiale durante l’udienza privata di questa mattina. Nel suo saluto al Papa, il vescovo Hanson ha ricordato che quest’anno si celebra il 40° anniversario di “documenti importanti” del Concilio Vaticano II, in particolare la “Unitatis Redintegratio” e “Dei Verbum”. Documenti – ha detto il vescovo luterano – che hanno “preparato la strada di molti dialoghi bilaterali”. Tra i frutti del Concilio c’è anche la Commissione mista di studio luterana–cattolica (nata nel 1967) che ha recentemente concluso la quarta fase del dialogo con la pubblicazione a breve di un documento su “L’apostolicità della Chiesa”. “Sebbene questo documento – ha detto il vescovo – dimostri le differenze tra le nostre tradizioni in questo campo, il testo dimostra anche la ricchezza della condivisa fede apostolica che custodiamo insieme. Riguardo al tema della apostolicità, rimangono indubbiamente vere per cattolici e luterani le parole di Giovanni XXIII, che ciò che ci unisce è molto più grande di ciò che ci divide”.

Il vescovo Hanson ha poi ricordato la “Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione” firmata 6 anni fa ad Ausburg ed ha sottolineato quanto Benedetto XVI “con il supporto di Giovanni Paolo II ha attivamente contribuito al compimento di questo traguardo ecumenico”. Hanson ha poi parlato delle sfide “etiche e sociali” che i cristiani devono affrontare insieme. “In questo tempo della storia – ha detto – in cui la famiglia umana soffre così grandemente a causa di guerre di differenti origini, di catastrofi naturali, malattie e povertà, possano le nostre chiese essere ponti di comunione e servizio, che era e rimane il disegno di Cristo per la sua Chiesa”.Sir