Vita Chiesa
Ecumenismo, quando siamo uniti Cristo è tra noi
Il dialogo tra cristiani crea poi i presupposti per un dialogo con i non-cristiani, e per il terzo anno di seguito la Settimana di Preghiera che ora apre include, oltre alla tradizionale giornata d’incontro tra Cristiani ed Ebrei, un’altra giornata dedicata al dialogo con i musulmani. Quest’ultimo, infatti, si va sempre rafforzando a Firenze, grazie alla stima reciproca e all’amicizia che legano la Comunità Islamica Fiorentina con il gruppo delle Chiese e Comunità Cristiane impegnate nel dialogo. Le aperture sono infatti commoventi, e abbiamo la sensazione di navigare già sul meraviglioso mare che Giovanni Paolo II ci indicò nel Novo millennio ineunte, affermando che «un nuovo millennio si apre davanti alla Chiesa, come oceano vasto in cui avventurarsi» (n. 58). Il Pontefice introdusse questa frase – che riprende il tema «navigazionale» della sua Lettera (Duc in altum, «Prendi il largo») – con le parole fondamentali in ogni impegno di dialogo: «Andiamo avanti con speranza!».
Quest’anno riconduciamo perciò l’«andare avanti nella speranza» alla promessa del Signore secondo cui laddove due o tre sono riuniti nel suo nome, lui stesso, Gesù Cristo, è «in mezzo a loro». È un’impresa di particolare urgenza per i cattolici, perché – come scrisse nel 2000 l’allora Cardinale Joseph Ratzinger nella Dichiarazione circa l’unicità e l’universalità salvifica di Gesù Cristo e della Chiesa Dominus Jesus, «la mancanza d’unità tra i cristiani è certamente una ferita per la Chiesa; non nel senso di essere privata della sua unità, ma in quanto la divisione è ostacolo alla realizzazione piena della sua universalità nella storia» (n. 17).
La stessa fedeltà all’identità cattolica richiede perciò il dialogo ecumenico: se non lavoriamo con altri per guarire la ferita all’unicità della Chiesa non possiamo considerare la nostra fede «cattolica» – parola greca che significa «universale». Ma il dialogo a sua volta impone il rispetto dell’interlocutore, in cui devo imparare a vedere un fratello con una sua identità diversa dalla mia ma analogamente esigente fedeltà. Come io, pregando con altri cattolici, sento il Signore in mezzo a noi, così lui – ortodosso, anglicano, protestante – pregando con i suoi confratelli sente il Signore in mezzo a loro. Né posso ragionevolmente dubitare che Cristo sia veramente in mezzo a loro com’è infatti in mezzo a noi, dal momento che ha promesso che ovunque due o tre siano riuniti a invocare qualcosa dal Padre nel suo nome sarebbe effettivamente presente. Anzi, frequentando l’ambito ecumenico vedo chiaramente che è proprio lui, Cristo, in mezzo a noi cattolici che preghiamo, e lo stesso Cristo in mezzo ad altri che pregano nel suo nome, che infonde (in noi e in loro) il desiderio di pregare insieme. Il necessario rispetto per l’identità cristiana dell’altro mi fa conoscere cioè il Signore dell’unica Chiesa come colui che conduce il lavoro ecumenico, facendo maturare una comune disponibilità a lasciar guarire la memoria, un comune proposito a camminare insieme fino a quando non potremo mangiare insieme alla sua mensa.
Il rispetto dell’identità dell’altro è rispetto del Signore che opera, come la pazienza necessario per il dialogo ecumenico è pazienza con i suoi tempi che non sono i miei; mancanza di rispetto dell’identità dell’altro, o di pazienza con il ritmo del dialogo, è bestemmia. Proprio per questo la prima, più importante regola del dialogo ecumenico tra cristiani (e per estensione anche tra cristiani e i non-cristiani) è il rispetto assoluto dell’altro; le antiche querelles, i sospetti e rancori storici vanno taciuti davanti a Colui che fa nuove tutte le cose, Cristo realmente presente in mezzo a tutti – pochi o molti che siano – che pregano nel suo nome.
A Firenze si inizia mercoledì 18 alle 18, con un incontro nella chiesa Metodista: intervengono padre Petre Coman (Chiesa ortodossa romena), don Ernesto Lettieri e padre Vincent Perricone (Chiesa Anglicana). Giovedì 19 gennaio alle 18, si parlerà di «ecumenismo quotidiano» nella chiesa della Madonna della Tosse. Lunedì 13 gennaio, alle 19 nella chiesa della Sacra Famiglia una serata dedicata ai giovani. Martedì 24, alle 18 nella chiesa anglicana di St. Mark’s, serata nello stile di Taizè. Mercoledì 25 gennaio, alle 21 al Convitto della Calza la tavola rotonda conclusiva: relatori mons. Giuseppe Chiaretti, padre William Franklin (chiesa Anglicana), padre Nicola Papadopulos (Chiesa ortodossa greca) e la pastora Valdese Letizia Tomassone. La settimana sarà preceduta, martedì 17 gennaio alle 18 da un incontro con il rabbino Joseph Levi presso il centro La Pira; giovedì 26 gennaio, infine, alle 18 nel centro La Pira incontro con Mohamed Bamoshmoosh, nella giornata per il dialogo islamico-cristiano.
A Lucca, giovedi 19 gennaio incontro ecumenico di preghiera presso la chiesa dell’Arancio alle 21 con la partecipazione dell’arcivescovo Italo Castellani, del parroco ortodosso Livio Marina, del pastore Domenico Maselli e del reverendo anglicano Claudio Bocca. Domenica 22 gennaio alle 16 il vescovo Silvano, Vicario per l’Italia del patriarcato romeno presenterà la Storia e la Vita della chiesa ortodossa romena, presso la chiesa dell’Arancio a Lucca. A Viareggio la parrocchia di S. Paolino organizza un ciclo di incontri dal titolo: «Mai senza l’Altro».
Per la diocesi di Massa Carrara Pontremoli, il Vescovo Eugenio Binini aprirà la Settimana presiedendo la Liturgia Eucaristica nella concattedrale di Pontremoli mercoledì 18 gennaio alle 18 e la concluderà nella Cattedrale di Massa mercoledì 25. Ogni sera della Settimana in Cattedrale, anche con la presenza della comunità del Seminario, si svilupperà la tematica proposta e si pregherà per l’unità di tutti i cristiani nella Messa delle 18.30. Nella Chiesa delle Grazie a Carrara vi sarà un incontro di preghiera e riflessione ecumenica mercoledì 25 alle 17.30 con una preghiera della tradizione bizantina. Centro della Settimana sarà la veglia di preghiera ecumenica che vedrà uniti i rappresentanti delle diverse confessioni, lunedì 23 alle 21 presso il tempio evangelico di Carrara.
A Grosseto la commissione diocesana per l’ecumenismo ha organizzato una serie di incontri di preghiera con la Chiesa evangelica battista. È stata invece programmata per sabato 21 gennaio, alle 16.30 nel salone parrocchiale della Cattedrale, la conferenza sul tema della Settimana. Relatore mons. Diego Bona, Vescovo emerito della Diocesi di Saluzzo.
Venerdì 20 gennaio alle 17.30, incontro ecumenico nella Concattedrale di S. Antimo a Piombino con la Pastora Battista Elisabeth Gren, il pastore Mario Affuso, don Luca Franceschini (Chiesa greco cattolica Melchita), padre Gheorgi Blatinski della Chiesa Russa Ortodossa e il vescovo di Massa Marittima e Piombino Giovanni Santucci.
A Pescia la settimana sarà preceduta da un incontro per il dialogo Ebraico-Cristiano, domenica 22 gennaio alle 15.30 presso il Monastero delle Benedettine di Montecatini Alto con padre Giancarlo Bruni e Manuela Paggi Sadun. Mercoledì 18 gennaio alle 21 a Borgo a Buggiano la Veglia ecumenica, presieduta dal Vescovo Giovanni De Vivo.
A Livorno, la liturgia di apertura della Settimana ecumenica si svolge mercoledì 18 alle 18,30 nella chiesa di San Giovanni. Venerdì 20, alle 21 preghiera ecumenica nella chiesa Avventista; domenica 22 «agape ecumenica» presso la chiesa Valdese. Lunedì 23, si svolgeranno ben sei incontri, in chiese diverse, per presentare la Charta Oecumenica europea. Mercoledì 25, alle 21 la liturgia conclusiva presso il centro Evangelico.
Terza Assemblea ecumenica d’Europa. Lettera alle Chiese d’Europa