Vita Chiesa

FIRENZE, MONS. BETORI AI NUOVI SACERDOTI: TESTIMONI DI VERITA’ E DI CARITA’

“Uniti a Cristo, fino ad agire nella sua persona, ne condividerete la signoria di Pastore supremo della Chiesa, dovendo con lui offrirvi a nutrire la santità di tutti mediante l’annuncio della Parola, la vita sacramentale, la crescita nella comunione, la testimonianza della verità e della carità nel mondo”: è questa, nelle parole di mons. Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, la “destinazione della vita a Cristo e ai fratelli” che fa parte della “responsabilità” dei nuovi presbiteri, ordinati ieri sera a Firenze nella cattedrale di S. Maria del Fiore. I nuovi preti sono don Gianni Castorano, don Andrea Menestrina, don Marco Paglicci, don Lorenzo Paolino e l’albanese don Bledar Pio Xhuli (che ha doppia cittadinanza, anche italiana). “Il sacramento che vi viene conferito – ha proseguito mons. Betori – da una parte tocca la vostra più intima identità, per l’assimilazione che comporta a Cristo capo, un’identità che dovrete alimentare con una forte spiritualità; dall’altra vi proietta in una dimensione di servizio dei fratelli, che vi chiederanno di poter attingere con pienezza e credibilità alle fonti della Parola, dei sacramenti e della carità; vi chiederanno anche saggezza di governo per condurre, nell’unità, il popolo di Dio secondo la fede e la disciplina della Chiesa”.Nell’omelia della messa di ordinazione di cinque nuovi preti, l’arcivescovo di Firenze, mons. Giuseppe Betori, ha poi descritto il “contenuto della missione” del presbitero oggi. Essa consiste – ha affermato – nell’ “annuncio in Cristo della pace al mondo, mediante un’opera di perdono e di riconciliazione, che partendo dal rapporto tra l’uomo e Dio giunge a rifondare la comunione dell’intero genere umano”. “Edificare comunità di fede che, sapendosi perdonate, si fanno strumento di riconciliazione nella società, è compito che oggi vi viene affidato”, ha proseguito, parlando quindi del compito liturgico con queste parole: “L’Apocalisse evidenzia il culto come il luogo della rivelazione del senso della storia e il presupposto quindi dell’agire dei credenti in essa. Da una corretta celebrazione, piena di senso del mistero e di legame con la vita, inizia per un sacerdote il servizio alla comunità, affinché essa si faccia testimone del Vangelo nel tempo”. Infine ha parlato del “dono di vita che .. si effonde all’intorno, vince il male che si radica nella vita degli uomini e apre l’orizzonte di un mondo nuovo. Anche nella promozione di questo servizio alla vita di tutti – ha sottolineato – dovrete farvi carico, cari novelli sacerdoti”.Sir