Vita Chiesa

FUNERALI SUOR LUCIA: IL PATRIARCA DI LISBONA, «UN SIMBOLO NAZIONALE»

Suor Lucia è “un simbolo nazionale”, un esempio di “semplicità e fedeltà”: così il cardinale Josè Policarpo, Patriarca di Lisbona, ha definito la veggente di Fatima nella sua omelia durante i funerali solenni che si sono svolti oggi pomeriggio a Coimbra, con la cattedrale Sé Nova gremita di migliaia e migliaia di fedeli, molti dei quali non sono riusciti ad entrare. “La morte di questa donna tocca profondamente il Portogallo”, ha detto il cardinale Policarpo, come riferisce l’agenzia cattolica “Ecclesia”: “Quando una comunità nazionale è capace di riconoscere nella semplicità di una religiosa un simbolo che parla a tutti, questo è certamente per noi un segno di speranza”.

“Personalmente – ha aggiunto il Patriarca di Lisbona, visibilmente commosso – sono stato particolarmente toccato dalla mole di reazioni e di messaggi inviati da tutto il mondo”. “La sua morte – ha detto – segna una frontiera. A partire da questo momento Fatima è un grande messaggio, una tradizione spirituale che riceviamo da generazioni e generazioni di pellegrini, penitenti e oranti che hanno preso sul serio, contro tutto e contro tutti, la semplicità di un messaggio”. Una “semplicità e fedeltà nel compiere la propria missione” più volte sottolineata dal celebrante: “Ciò che di straordinario c’era nella vita di questa donna – ha fatto notare il cardinale Policarpo – si inserisce nella normalità della vocazione cristiana”. “Lucia è stata la portavoce delle apparizioni”, così l’ha chiamata il Patriarca, auspicando che tutta la Chiesa possa presto avere accesso “all’immensa dottrina spirituale che questa donna così semplice, ma così grande, ha scritto”.

Intanto in Portogallo – mentre il cardinale José Saraiva Martins, prefetto della Congregazione per le Cause dei santi, precisa che la beatificazione di suor Lucia non potrà avvenire prima di cinque anni – in Portogallo si sta verificando una vera e propria “canonizzazione popolare”, con migliaia e migliaia di cattolici portoghesi e di altri Paesi che continuano ad arrivare a Coimbra per portare l’ultimo saluto alla “pastorella” di Fatima. “E’ una manifestazione di fede semplice e popolare – commenta mons. Albino Cleto, vescovo di Coimbra – mista ad un sentimento che è caratteristico di noi portoghesi”. Secondo mons. Cleto “il processo di canonizzazione di suor Lucia non deve essere paragonato a quello di Madre Teresa di Calcutta – decorso in tempi più rapidi di quelli stabiliti – perché compito della Chiesa è studiare prima tutti i suoi scritti, lungo una vita di quasi 98 anni, con tanti materiali da raccogliere ed esaminare”. Oltre alle sue sei memorie, suor Lucia ha infatti scritto migliaia di lettere e messaggi. “La diocesi di Coimbra – ha assicurato il vescovo – non si intrometterà in questo processo, ma sarà il Santuario di Fatima e l’Ordine del Carmelo a muoversi in questo senso. La fama di santità dovrà essere verificata con testimonianze e con una investigazione seria e approfondita”. Sir

Suor Lucia, prima di morire l’addio del Papa