Vita Chiesa

Fcei: Negro riconfermato presidente per il prossimo triennio. «Sviluppare una spiritualità della resistenza»

«Questa prima Assise generale è stata ricca di stimoli per sviluppare il servizio e la testimonianza della Fcei in un tempo segnato da ripiegamenti identitari e xenofobia. Davanti a noi sta il compito delineato dal motto biblico dell’Assise: sviluppare una ‘spiritualità della resistenza’, denunciare le ingiustizie, trasmettere la fede alle nuove generazioni».

Il Consiglio, che sarà in carica per il prossimo triennio, è così composto da: Richard Kofi Ampofo, Stefano Bertuzzi, Ilaria Castaldo, Daniele Garrone, Christiane Groeben, Roberto Mellone. I revisori nominati sono, invece, Riccardo Bachrach, Avernino Di Croce, Gian Paolo Ricco.

«Vediamo prevalere i toni della rissa costante, della delegittimazione degli avversari e, talora, anche di campagne d’odio amplificate dai media. In questo trionfo della prevaricazione e della manipolazione, la vera e grande sconfitta non è soltanto l’etica del linguaggio e del confronto, ma anche la verità». È quanto si legge nel documento «Gli evangelici nello spazio pubblico», approvato all’unanimità durante la giornata conclusiva della prima Assise della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), ieri a Pomezia.

Nel documento si denunciano gli effetti di un «atteggiamento sociale di crescente intolleranza nei confronti degli immigrati, dei richiedenti asilo, dei rom, e anche di disprezzo dei più poveri e delle minoranze». I delegati hanno, inoltre, approvato una lettera aperta, dal titolo «L’ottimismo della speranza», che rinnova l’impegno e il sostegno al programma rifugiati e migranti della Fcei «Mediterranean Hope». «Denunciamo ogni espressione di antisemitismo, xenofobia, razzismo, islamofobia», prosegue il documento, che definisce le «ideologie violente» che violano i principi fondamentali riconosciuti a livello internazionale come un «peccato blasfemo contro l’umanità e la dignità di ogni uomo e di ogni donna». Per questo motivo, viene auspicata una maggiore coesione per «un’Europa della pace, della solidarietà e dei diritti», necessaria per affrontare le «sfide globali come le cause (belliche, politiche, economiche e climatiche) dei movimenti migratori». Attenzione è stata portata anche alle tematiche del protestantesimo italiano, relativamente a una legge per la libertà religiosa, per una laicità dello Stato che sia «progetto di una società aperta e pluralista».