Vita Chiesa

Finanze vaticane: Rapporto Aif, 22 rapporti sospetti al promotore di Giustizia vaticano

«La cooperazione internazionale è condizione preliminare per contrastare i crimini  finanziari ed il Vaticano è pienamente impegnato su questo fronte», ha affermato René Brülhart,  presidente dell’Aif: «Nel 2016 l’Aif ha registrato un incremento significativo della cooperazione bilaterale con le autorità competenti di altre giurisdizioni e continuerà ad essere un partner attivo per combattere le attività finanziarie illecite a livello globale». «Il numero delle segnalazioni di attività sospette (Sas) da parte di diversi soggetti segnalanti è diminuito rispetto al 2015 (207 nel 2016, e 544 nel 2015). Ma il numero di Sas è stato comunque più elevato rispetto agli anni precedenti e indica una sempre crescente ed effettiva attuazione delle procedure di segnalazione da parte degli enti vigilati», ha affermato Tommaso di Ruzza, direttore dell’Aif.

«Parallelamente, le Sas mostrano un miglioramento in termini di qualità  con un impatto positivo sui rapporti inoltrati dall’Aif al promotore di Giustizia Vaticano, dai quali sono scaturiti procedimenti penali, e sulla cooperazione internazionale con Uif estere, che ha avuto  un notevole sviluppo». Nel 2016, sono stati inoltrati 22 rapporti finalizzati allo svolgimento di  ulteriori indagini da parte dell’Autorità giudiziaria vaticana. Il numero dei casi di cooperazione bilaterale fra Aif e Uif estere sono cresciuti da 81 nel 2013 a 113 nel 2014, a 380 nel 2015 e a 837 nel 2016. Inoltre, il periodo di transizione per attuare i requisiti stabiliti da un quadro regolamentare  prudenziale è scaduto nel 2016 e il sistema interno – basato sul Titolo III della Legge n. XVIII,  datata 8 ottobre 2013 e il Regolamento Aif su «La supervisione prudenziale di entità che svolgono  attività finanziarie su basi professionali» n. 1, datato 13 gennaio 2015 – è stato ulteriormente  potenziato con la promulgazione di nuove Circolari relative in materia di principi contabili e obblighi di segnalazione statistica.

Nel 2016, l’Aif (Autorità di informazione finanziaria) ha trasmesso 22 rapporti su potenziali casi di riciclaggio – su 207 segnalazioni di attività sospette ricevute – all’Ufficio del promotore di Giustizia presso il Tribunale dello Stato della Città del Vaticano. «Ciò non implica necessariamente che si siano 22 soggetti potenziali riciclatori nello Stato della Città del Vaticano», ha precisato Tommaso Di Ruzza, direttore dell’Aif, rispondendo alle domande dei giornalisti. «Ogni comunicazione che l’Aif fa al promotore di Giustizia è un rapporto, un caso, suscettibile poi di potenziali approfondimenti investigativi», ha proseguito: «Anche i tentativi di riciclaggio sono attività segnalate, ma anche qui si tratta di un reato presupposto».

«Vigiliare non solo sulla trasparenza, ma anche sull’integrità delle transazioni riconducibili alla Santa Sede», il compito dell’Aif relativo allo Ior, nei confronti del quale è stata fatta «una verifica rafforzata di tutta la clientela». L’altro dato saliente del Rapporto Aif relativo al 2016, la crescita dello scambio di informazioni a livello internazionale: 837 nell’anno appena trascorso, di cui 721 su richiesta dell’Aif e 116 su richiesta di controparti estere, con un incremento complessivo del 220%. Di riforma come «work in progress», ma che ha già raggiunto, come si evince dal Rapporto, risultati significativi ha parlato il presidente dell’Aif, René Brülhart, che – come il direttore – ha ricordato il contributo fondamentale dato dal cardinale Nicora, primo presidente dell’Aif recentemente scomparso, a questo processo.

L’Autorità di informazione finanziaria è l’Autorità competente della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano per la vigilanza e l’intelligence finanziaria in materia di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, nonché per la vigilanza prudenziale. Istituita da Papa Benedetto XVI con la Lettera apostolica in forma di Motu Proprio del 30 dicembre 2010, l’Aif svolge le proprie attività istituzionali sulla base del nuovo Statuto promulgato da Papa Francesco con la Lettera apostolica in forma di Motu Proprio del 15 novembre 2013 e della Legge n. XVIII dell’8 ottobre 2013. Nel 2016 l’Aif ha siglato protocolli d’intesa con le Autorità di vigilanza e Unità di informazione finanziaria (Uif) di Austria, Brasile, Canada, Italia, Panama, Polonia e Russia. Negli  anni precedenti, l’Aif aveva già sottoscritto protocolli d’intesa le autorità di Albania, Australia,  Belgio, Cuba, Cipro, Francia, Germania, Ungheria, Italia, Liechtenstein, Lussemburgo, Malta,  Monaco, Paesi Bassi, Norvegia, Paraguay, Perù, Polonia, Romania, San Marino, Slovenia, Spagna,  Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti d’America. L’Aif è membro del «Gruppo Egmont» dal 2013.