Vita Chiesa

Fine Ramadan: patriarca Gregorio III, «solo un cammino di spiritualità porterà pace nei nostri Paesi arabi»

«Quest’anno l’Eid el-Fitr (la fine del Ramadan) cade mentre l’attualità ci porta, giorno dopo giorno, notizie tragiche e gravi – scrive il patriarca -. È in questo contesto di grande tristezza che rivolgiamo i nostri auguri ai musulmani, nostri fratelli per cittadinanza, storia e destino di questa regione in cui Dio ci ha posti»; auguri che «accompagniamo con una profonda preghiera per la sicurezza, la riconciliazione, l’amore e la pace nei nostri Paesi arabi, in particolare Siria, Iraq, Palestina e Libano». Secondo Gregorios III, oggi, più che mai, «abbiamo tutti bisogno, i cristiani come i musulmani, di una spiritualità che ci porti dall’esclusione all’inclusione, dal rifiuto all’accettazione dell’altro, dall’esclusione alla comprensione, dalla concorrenza alla complementarità, dall’odio alla misericordia, dalla misericordia al cuore di Dio, perché Dio è amore». «Solo questo percorso di spiritualità – assicura il patriarca – ci porterà a ricostruire i nostri Paesi minacciati di distruzione fisica e spirituale, in modo che insieme» possiamo ricostruirli: «Ricostruire le anime e la pietra». A questo «abbiamo fatto appello nella nostra ultima lettera ‘Messaggio di un patriarca cristiano arabo ai suoi fratelli musulmani’, sperando che sia pervenuta a tutti gli uomini di buona volontà». Di qui il richiamo conclusivo: «Il compito che ci è affidato nel nostro Oriente è sfidare l’Occidente e la comunità internazionale con una unità orientale, un’unità cristiana e musulmana, fondata sulla civiltà dell’amore».