Vita Chiesa

Francesco: Angelus, «È triste trovare cristiani annacquati»

Invece, ha proseguito il Pontefice, «dovrebbe essere il contrario: quando nei cristiani rimane viva la forza del Vangelo, essa può trasformare ‘i criteri di giudizio, i valori determinanti, i punti di interesse, le linee di pensiero, le fonti ispiratrici e i modelli di vita’». Lo spunto è venuto dal passo del Vangelo di Matteo nel quale Gesù rimprovera Pietro perché non pensa «secondo Dio, ma secondo gli uomini» e «senza accorgersene fa la parte di satana il tentatore».

Per il Santo Padre, «è triste trovare cristiani ‘annacquati’, che sembrano il vino allungato, e non si sa se sono cristiani o mondani, come il vino allungato non si sa se è vino o acqua! È triste, questo. È triste trovare cristiani che non sono più il sale della terra, e sappiamo che quando il sale perde il suo sapore, non serve più a niente. Il loro sale ha perso il sapore perché si sono consegnati allo spirito del mondo, cioè sono diventati mondani». (segue) 09:00 Perciò, ha spiegato Francesco, «è necessario rinnovarsi continuamente attingendo la linfa dal Vangelo».

E «come si può fare questo in pratica?». Anzitutto, ha evidenziato il Papa, «proprio leggendo e meditando il Vangelo ogni giorno, così che la parola di Gesù sia sempre presente nella nostra vita. Ricordatevi: vi aiuterà portare sempre il Vangelo con voi: un piccolo Vangelo, in tasca, nella borsa, e leggerne durante il giorno un passo. Ma sempre con il Vangelo, perché è portare la Parola di Gesù, e poterla leggere». Inoltre «partecipando alla Messa domenicale, dove incontriamo il Signore nella comunità, ascoltiamo la sua Parola e riceviamo l’Eucaristia che ci unisce a Lui e tra noi; e poi sono molto importanti per il rinnovamento spirituale le giornate di ritiro e di esercizi spirituali. Vangelo, Eucaristia e preghiera». Di qui l’invito a «non dimenticare: Vangelo, Eucaristia, preghiera. Grazie a questi doni del Signore possiamo conformarci non al mondo, ma a Cristo, e seguirlo sulla sua via, la via del ‘perdere la propria vita’ per ritrovarla». «Perderla», ha chiarito, «nel senso di donarla, offrirla per amore e nell’amore – e questo comporta il sacrificio, anche la croce – per riceverla nuovamente purificata, liberata dall’egoismo e dall’ipoteca della morte, piena di eternità».

«La Vergine Maria – ha concluso – ci precede sempre in questo cammino; lasciamoci guidare e accompagnare da lei». «Auspico che si rafforzi l’impegno di tutti, istituzioni, associazioni e cittadini, affinché sia salvaguardata la vita e la salute delle persone anche rispettando l’ambiente e la natura», ha detto il Papa dopo la recita dell’Angelus, ricordando che oggi, in Italia, si celebra la Giornata per la custodia del creato, promossa dalla Conferenza episcopale. Il tema di quest’anno, ha sottolineato il Pontefice è molto importante: «Educare alla custodia del creato, per la salute dei nostri paesi e delle nostre città».