Vita Chiesa

Francesco, Angelus: «È una buona cosa avere un piccolo Vangelo»

Mentre «il suo volto è così splendente e le sue vesti così candide, che Pietro ne rimane folgorato», «subito risuona dall’alto la voce del Padre che proclama Gesù suo Figlio prediletto, dicendo: ‘Ascoltatelo’». Per il Santo Padre, «questa parola è importante! Il nostro Padre che ha detto a questi apostoli, e dice anche a noi: ‘Ascoltate Gesù, perché è il mio Figlio prediletto’. Teniamo, questa settimana, questa parola nella testa e nel cuore: ‘Ascoltate Gesù!’». E, ha aggiunto, «questo non lo dice il Papa, lo dice Dio Padre, a tutti: a me, a voi, a tutti, tutti! È come un aiuto per andare avanti nella strada della Quaresima. ‘Ascoltate Gesù!’. Non dimenticare». Secondo il Pontefice, «è molto importante questo invito del Padre. Noi, discepoli di Gesù, siamo chiamati a essere persone che ascoltano la sua voce e prendono sul serio le sue parole».

Per ascoltare Gesù, «bisogna essere vicino a Lui, seguirlo, come facevano le folle del Vangelo che lo rincorrevano per le strade della Palestina». Gesù, infatti, «non aveva una cattedra o un pulpito fissi, ma era un maestro itinerante, che proponeva i suoi insegnamenti, che erano gli insegnamenti che gli aveva dato il Padre, lungo le strade, percorrendo tragitti non sempre prevedibili e a volte poco agevoli. Seguire Gesù per ascoltarlo. Ma anche ascoltiamo Gesù nella sua Parola scritta, nel Vangelo». Francesco, a questo punto, ha rivolto una domanda: «Voi leggete tutti i giorni un passo del Vangelo? Sì, no… sì, no… Metà e metà… Alcuni sì e alcuni no. Ma è importante! Voi leggete il Vangelo? È cosa buona; è una cosa buona avere un piccolo Vangelo, piccolo, e portarlo con noi, in tasca, nella borsa, e leggerne un piccolo passo in qualsiasi momento della giornata. In qualsiasi momento della giornata io prendo dalla tasca il Vangelo e leggo qualcosina, un piccolo passo. Lì è Gesù che ci parla, nel Vangelo! Pensate questo. Non è difficile, neppure necessario che siano i quattro: uno dei Vangeli, piccolino, con noi. Sempre il Vangelo con noi, perché è la Parola di Gesù per poterlo ascoltare». Dall’episodio della Trasfigurazione il Papa ha colto due elementi significativi, che ha sintetizzato in due parole: «Salita e discesa».

 «Noi abbiamo bisogno di andare in disparte, di salire sulla montagna in uno spazio di silenzio, per trovare noi stessi e percepire meglio la voce del Signore. Questo facciamo nella preghiera», ha affermato il Santo Padre. Ma, ha aggiunto, «non possiamo rimanere lì! L’incontro con Dio nella preghiera ci spinge nuovamente a ‘scendere dalla montagna’ e ritornare in basso, nella pianura, dove incontriamo tanti fratelli appesantiti da fatiche, malattie, ingiustizie, ignoranze, povertà materiale e spirituale. A questi nostri fratelli che sono in difficoltà, siamo chiamati a portare i frutti dell’esperienza che abbiamo fatto con Dio, condividendo la grazia ricevuta». E questo è «curioso». In realtà, «quando noi sentiamo la Parola di Gesù, ascoltiamo la Parola di Gesù e l’abbiamo nel cuore, quella Parola cresce. E sapete come cresce? Dandola all’altro! La Parola di Cristo in noi cresce quando noi la proclamiamo, quando noi la diamo agli altri! E questa è la vita cristiana. È una missione per tutta la Chiesa, per tutti i battezzati, per tutti noi: ascoltare Gesù e offrirlo agli altri». E ancora un invito a «non dimenticare: questa settimana, ascoltate Gesù! E pensate a questa cosa del Vangelo: lo farete? Farete questo? Poi domenica prossima mi direte se avete fatto questo: avere un piccolo Vangelo in tasca o nella borsa per leggere un piccolo passo nella giornata».