Vita Chiesa

Francesco, Angelus: «I bambini e I nonni sono il futuro»

“Quanto sono importanti nella vita della famiglia per comunicare quel patrimonio di umanità e di fede che è essenziale per ogni società!”, ha esclamato il Papa riferendosi ai nonni, durante la recita dell’Angelus dal balcone centrale del palazzo arcivescovile: “E come è importante – ha aggiunto – l’incontro e il dialogo tra le generazioni”, che costituisce “un tesoro da conservare e alimentare”. “In questa Giornata della gioventù – ha assicurato il Papa da Rio – i giovani vogliono salutare i nonni. Li salutano con tanto affetto e li ringraziano per la testimonianza di saggezza che ci offrono continuamente”.

“Rendo grazie alla Divina Provvidenza per aver guidato i miei passi fin qui”, ha esordito il Papa, ringraziando “di vero cuore monsignor Orani e anche voi per la calorosa accoglienza”. “Vorrei che il mio passaggio per questa città di Rio rinnovasse in tutti l’amore per Cristo e per la Chiesa, la gioia di essere uniti a Lui e di appartenere alla Chiesa e l’impegno di vivere e di testimoniare la fede”, ha auspicato il Papa, definendo l’Angelus “una bellissima espressione popolare della fede, una preghiera “semplice” e “importante”, da recitarsi con l’Ave Maria “in tre momenti caratteristici della giornata che segnano il ritmo delle nostre attività quotidiane: al mattino, a mezzogiorno e al tramonto”. Poi il riferimento ai nonni di Gesù, i santi Gioacchino e Anna: “Nella loro casa è venuta al mondo Maria, portando con sé quello straordinario mistero dell’Immacolata Concezione; nella loro casa è cresciuta accompagnata dal loro amore e dalla loro fede; nella loro casa ha imparato ad ascoltare il Signore e a seguire la sua volontà”. I santi Gioacchino e Anna, ha ricordato il Papa, “fanno parte di una lunga catena che ha trasmesso l’amore per Dio, nel calore della famiglia, fino a Maria che ha accolto nel suo grembo il Figlio di Dio e lo ha donato al mondo, lo ha donato a noi. Il valore prezioso della famiglia come luogo privilegiato per trasmettere la fede!”.