Vita Chiesa

Francesco: La fede di Maria scoglie i «nodi» della nostra vita

Citando i padri conciliari, Papa Francesco ha ricordato un’espressione di Sant’Ireneo, secondo la quale Maria, con la sua obbedienza, scioglie il nodo della disobbedienza di Eva. Per spiegare in cosa consiste “il nodo della disobbedienza, il nodo dell’incredulità”, il Papa ha fatto riferimento all’esperienza familiare: “Quando un bambino disobbedisce alla mamma o al papà, potremmo dire che si forma un piccolo nodo. Questo succede se il bambino agisce rendendosi conto di ciò che fa, specialmente se c’è di mezzo una bugia; in quel momento non si fida della mamma e del papà”. “Quante volte succede questo!”, ha esclamato il Papa: “Allora la relazione con i genitori ha bisogno di essere pulita da questa mancanza e, infatti, si chiede scusa, perché ci sia di nuovo armonia e fiducia”.

“Qualcosa di simile avviene nel nostro rapporto con Dio”, ha spiegato Papa Francesco: “Quando noi non lo ascoltiamo, non seguiamo la sua volontà, compiamo delle azioni concrete in cui mostriamo mancanza di fiducia in Lui – e questo è il peccato – si forma come un nodo nella nostra interiorità. Questi nodi ci tolgono la pace e la serenità. Sono pericolosi, perché da più nodi può venire un groviglio, che è sempre più doloroso e sempre più difficile da sciogliere”. “Ma alla misericordia di Dio nulla è impossibile!”, ha assicurato il Papa: “Anche i nodi più intricati si sciolgono con la sua grazia”. “E Maria, che con il suo sì ha aperto la porta a Dio per sciogliere il nodo dell’antica disobbedienza – ha commentato il Papa – è la madre che con pazienza e tenerezza ci porta a Dio perché Egli sciolga i nodi della nostra anima con la sua misericordia di Padre”. “Quali nodi ci sono nella mia vita? Chiedo a Maria che mi aiuti ad avere fiducia nella misericordia di Dio, per cambiare?”, le domande proposte dal Papa ai fedeli.

“Credere in Gesù significa offrirgli la nostra carne, con l’umiltà e il coraggio di Maria, perché Lui possa continuare ad abitare in mezzo agli uomini”, ha detto il Papa, che nella catechesi mariana di oggi ha specificato: “Significa offrirgli le nostre mani per accarezzare i piccoli e i poveri; i nostri piedi per camminare incontro ai fratelli; le nostre braccia per sostenere chi è debole e lavorare nella vigna del Signore; la nostra mente per pensare e fare progetti alla luce del Vangelo; soprattutto il nostro cuore per amare e prendere decisioni secondo la volontà di Dio”. “La fede di Maria dà carne umana a Gesù”, ha ricordato il Papa, spiegando che Maria “ha concepito Gesù nella fede e poi nella carne”. Ciò vuol dire che “Dio non ha voluto farsi uomo ignorando la nostra libertà, ha voluto passare attraverso il libero assenso di Maria, il suo sì”. “Ma quello che è avvenuto nella Vergine Madre in modo unico, accade a livello spirituale anche in noi quando accogliamo la Parola di Dio con cuore buono e sincero e la mettiamo in pratica”, ha ricordato il Papa: “Succede come se Dio prendesse carne in noi, Egli viene ad abitare in noi, perché prende dimora in coloro che lo amano e osservano la sua Parola”. “Siamo consapevoli di questo? Oppure pensiamo che l’incarnazione di Gesù sia un fatto solo del passato, che non ci coinvolge personalmente?”, le domande del Papa.

Seguire Gesù vuol dire “ascoltarlo e lasciarsi guidare dalle sue parole, vedere come si comporta e mettere i nostri piedi nelle sue orme, avere i suoi stessi sentimenti e atteggiamenti: umiltà, misericordia, vicinanza, ma anche fermo rifiuto dell’ipocrisia, della doppiezza, dell’idolatria”. Con queste parole il Papa ha descritto la fede di Maria “come cammino”, sempre sulla scorta del Concilio, secondo il quale la madre di Gesù “ci precede” nel pellegrinaggio della fede, “ci accompagna e ci sostiene”, perché “tutta la sua vita è stata seguire il suo Figlio: Lui è la via, Lui è il cammino”. “Progredire nella fede, avanzare in questo pellegrinaggio spirituale che è la fede, non è altro che seguire Gesù”, ha detto il Papa: “La via di Gesù è quella dell’amore fedele fino alla fine, fino al sacrificio della vita, è la via della croce. Per questo il cammino della fede passa attraverso la croce e Maria l’ha capito fin dall’inizio, quando Erode voleva uccidere Gesù appena nato”.

 Ma poi “questa croce è diventata più profonda, quando Gesù è stato rifiutato”, ha aggiunto il Papa: “Allora la fede di Maria ha affrontato l’incomprensione e il disprezzo; quando è arrivata l’ora di Gesù, l’ora della passione: allora la fede di Maria è stata la fiammella nella notte. Nella notte del sabato santo Maria ha vegliato. La sua fiammella, piccola ma chiara, è stata accesa fino all’alba della Risurrezione; e quando le è giunta la voce che il sepolcro era vuoto, nel suo cuore è dilagata la gioia della fede, la fede cristiana nella morte e risurrezione di Gesù Cristo”. “Questo è il punto culminante del cammino della fede di Maria e di tutta la Chiesa”, ha esclamato Papa Francesco, esortando i fedeli a chiedersi: “Com’è la nostra fede? Come Maria, la teniamo accesa anche nei momenti difficili, di buio? Ho la gioia della fede?”.

Sentire “lo sguardo di madre” di Maria, per non essere cristiani “di vetrina”, ma cristiani che “sanno sporcarsi le mani per costruire con il tuo Figlio Gesù, il suo Regno di amore, di gioia e di pace”. È la speciale preghiera con cui si è concluso il videomessaggio del Papa ai partecipanti al pellegrinaggio del Divino Amore, dove la statua della Madonna di Fatima è stata trasportata da piazza San Pietro. “Lo sguardo! Quanto è importante! Quante cose si possono dire con uno sguardo!”, ha esordito Papa Francesco: “Affetto, incoraggiamento, compassione, amore, ma anche rimprovero, invidia, superbia, perfino odio. Spesso lo sguardo dice più delle parole, o dice ciò che le parole non riescono o non osano dire”. Maria, per il Papa, “guarda tutti noi, ciascuno di noi”, e ci guarda “come Madre, con tenerezza, con misericordia, con amore. Così ha guardato il figlio Gesù, in tutti i momenti della sua vita, gioiosi, luminosi, dolorosi, gloriosi, come contempliamo nei Misteri del Santo Rosario, semplicemente con amore”. “Quando siamo stanchi, scoraggiati, schiacciati dai problemi, guardiamo a Maria, sentiamo il suo sguardo che dice al nostro cuore: “Forza, figlio, ci sono io che ti sostengo!”, l’invito del Papa, secondo il quale “la Madonna ci conosce bene, è mamma, sa bene quali sono le nostre gioie e le nostre difficoltà, le nostre speranze e le nostre delusioni”.

“Quando sentiamo il peso delle nostre debolezze, dei nostri peccati – ha proseguito – guardiamo a Maria, che dice al nostro cuore: ‘Rialzati, va’ da mio Figlio Gesù, in Lui troverai accoglienza, misericordia e nuova forza per continuare il cammino’”. Ma lo “sguardo” di Maria “non si rivolge solamente verso di noi”, è “fisso su Gesù”: Maria come alle nozze di Cana, “ci invita a testimoniare Gesù, ci guida sempre al suo Figlio Gesù, perché solo in Lui c’è salvezza, solo Lui può trasformare l’acqua della solitudine, della difficoltà, del peccato, nel vino dell’incontro, della gioia, del perdono”. “Maria è beata per la sua fede in Dio, per la sua fede – ha spiegato il Papa – perché lo sguardo del suo cuore è sempre stato fisso su Dio, sul Figlio di Dio che ha portato in grembo e ha contemplato sulla Croce”. “Nell’Adorazione del Santissimo Sacramento – le parole conclusive – Maria ci dice: ‘Guarda al mio Figlio Gesù, tieni lo sguardo fisso su di Lui, ascoltalo, parla con Lui. Lui ti guarda con amore. Non avere paura! Lui ti insegnerà a seguirlo per testimoniarlo nelle grandi e piccole azioni della tua vita, nei rapporti di famiglia, nel tuo lavoro, nei momenti di festa; ti insegnerà ad uscire da te stesso, da te stessa, per guardare agli altri con amore, come Lui che non a parole, ma con i fatti, ti ha amato e ti ama!’”.