Vita Chiesa

Francesco, Messa a S. Marta: Dio si immischia nelle nostre miserie

Il mistero della nostra salvezza, la precisazione del santo Padre, «soltanto si capisce in ginocchio, nella contemplazione. Non soltanto con l’intelligenza. Quando l’intelligenza vuole spiegare un mistero, sempre – sempre! – diventa pazza! E così è accaduto nella Storia della Chiesa». Di qui l’importanza della contemplazione: «intelligenza, cuore, ginocchia, preghiera … tutto insieme, entrare nel mistero. Quella è la prima parola che forse ci aiuterà».

La seconda parola è «vicinanza». «A me, l’immagine che viene è quella dell’infermiere, dell’infermiera in un ospedale: guarisce le ferite ad una ad una, ma con le sue mani». Così fa Cristo. Infine «abbondanza». Per il Papa, «la sfida di Dio è vincere questo, guarire le piaghe” come ha fatto Gesù, oltre a «fare quel regalo sovrabbondante del suo amore, della sua grazia». E i più vicini al Suo cuore «sono i più peccatori, perché Lui va a cercarli, chiama tutti». Dio, è la conclusione del Pontefice, «sempre vince con la sovrabbondanza della sua grazia, con la sua tenerezza», con «la sua ricchezza di misericordia».