Vita Chiesa

Francesco: Motu proprio su antiriciclaggio e finanziamento al terrorismo

“Rinnovare l’impegno della Santa Sede nell’adottare i principi e adoperare gli strumenti giuridici sviluppati dalla Comunità internazionale, adeguando ulteriormente l’assetto istituzionale al fine della prevenzione e del contrasto del riciclaggio, del finanziamento del terrorismo e della proliferazione delle armi di distruzione di massa”: questo l’obiettivo di fondo della lettera apostolica, in cui il Papa parte dalla premessa che “la promozione dello sviluppo umano integrale sul piano materiale e morale richiede una profonda riflessione sulla vocazione dei settori economico e finanziario e sulla loro corrispondenza al fine ultimo della realizzazione del bene comune”.

Per questo motivo la Santa Sede, “in conformità con la sua natura e missione, partecipa agli sforzi della Comunità internazionale volti alla protezione e alla promozione dell’integrità, stabilità e trasparenza dei settori economico e finanziario e alla prevenzione ed al contrasto delle attività criminali”. Quattro gli articoli del Motu Proprio, che nell’ultimo annuncia l’istituzione del Comitato di Sicurezza Finanziaria. In base all’articolo 1 del documento, che entrerà in vigore già dal 10 agosto, “i Dicasteri della Curia Romana e gli altri organismi ed enti dipendenti dalla Santa Sede, nonché le organizzazioni senza scopo di lucro aventi personalità giuridica canonica e sede nello Stato della Città del Vaticano sono tenuti ad osservare le leggi dello Stato della Città del Vaticano in materia di misure per la prevenzione ed il contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo; misure contro i soggetti che minacciano la pace e la sicurezza internazionale; vigilanza prudenziale degli enti che svolgono professionalmente un’attività di natura finanziaria”.

Nel quadro delineato dal Motu Proprio, l’Autorità di Informazione Finanziaria (Aif), al quale è dedicato l’articolo 2, “esercita la funzione di vigilanza prudenziale degli enti che svolgono professionalmente un’attività di natura finanziaria”. I competenti organi giudiziari dello Stato della Città del Vaticano, in base all’articolo 3 del Motu Proprio, “esercitano la giurisdizione nelle materie sopra indicate anche nei confronti dei Dicasteri e degli altri organismi ed enti dipendenti dalla Santa Sede, nonché delle organizzazioni senza scopo di lucro aventi personalità giuridica canonica e sede nello Stato della Città del Vaticano”.

“In continuità con l’azione già intrapresa” da Benedetto XVI con il Motu Proprio del 30 dicembre 2010 per la prevenzione ed il contrasto delle attività illegali in campo finanziario e monetario, l’odierno Motu Proprio del Papa – si legge in un comunicato della Santa Sede – “estende l’applicazione delle leggi vaticane in materia ai Dicasteri della Curia Romana ed agli altri organismi ed enti dipendenti dalla Santa Sede, nonché alle organizzazioni senza scopo di lucro aventi personalità giuridica canonica e sede nello Stato della Città del Vaticano; rafforza la funzione di vigilanza e di regolamentazione dell’Autorità di Informazione Finanziaria; istituisce la funzione di vigilanza prudenziale degli enti che svolgono professionalmente un’attività di natura finanziaria, rispondendo così ad una raccomandazione del Comitato Moneyval del Consiglio di Europa, attribuendola all’Autorità di Informazione Finanziaria”. Infine, “istituisce il Comitato di Sicurezza Finanziaria, il cui Statuto è allegato al Motu Proprio, con il fine di coordinare le Autorità competenti della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano in materia di prevenzione e di contrasto del riciclaggio, del finanziamento del terrorismo e della proliferazione di armi di distruzione di massa”