Vita Chiesa

Francesco, Regina caeli: «Parola ed Eucarestia ci riempono di gioia»

«Questi – ha ricordato il Pontefice – erano due discepoli di Gesù, i quali, dopo la sua morte e passato il sabato, lasciano Gerusalemme e ritornano, tristi e abbattuti, verso il loro villaggio, chiamato appunto Emmaus. Lungo la strada Gesù risorto si affiancò ad essi, ma loro non lo riconobbero. Vedendoli così tristi, Egli dapprima li aiutò a capire che la passione e la morte del Messia erano previste nel disegno di Dio» e «così riaccese un fuoco di speranza nei loro cuori». A quel punto, «i due discepoli avvertirono una straordinaria attrazione verso quell’uomo misterioso, e lo invitarono a restare con loro quella sera». E quando Gesù, stando a mensa, benedisse il pane e lo spezzò, «essi lo riconobbero, ma Lui sparì dalla loro vista, lasciandoli pieni di stupore». E subito «sentirono il bisogno di ritornare a Gerusalemme, per riferire agli altri discepoli questa loro esperienza, che avevano incontrato Gesù vivo

«Anche noi – ha osservato il Papa – arriviamo spesso alla Messa domenicale con le nostre preoccupazioni, le nostre difficoltà e delusioni… La vita a volte ci ferisce e noi ce ne andiamo tristi, verso la nostra ‘Emmaus’, voltando le spalle al disegno di Dio. Ci allontaniamo da Dio». Ma «ci accoglie la Liturgia della Parola: Gesù ci spiega le Scritture e riaccende nei nostri cuori il calore della fede e della speranza, e nella Comunione ci dà forza. Parola di Dio, Eucaristia. Leggere ogni giorno un brano del Vangelo». Di qui l’invito: «Ricordatelo bene: leggere ogni giorno un brano del Vangelo, e le domeniche andare a fare la Comunione, a ricevere Gesù. Così è accaduto con i discepoli di Emmaus: hanno accolto la Parola; hanno condiviso la frazione del pane e da tristi e sconfitti che si sentivano, sono diventati gioiosi». «Sempre – ha ribadito -, cari fratelli e sorelle, la Parola di Dio e l’Eucaristia ci riempiono di gioia. Ricordatelo bene! Quando tu sei triste, prendi la Parola di Dio. Quando tu sei giù, prendi la Parola di Dio e va’ alla Messa della domenica a fare la Comunione, a partecipare del mistero di Gesù. Parola di Dio, Eucaristia: ci riempiono di gioia». «C’è sempre – ha concluso – una Parola di Dio che ci dà l’orientamento dopo i nostri sbandamenti; e attraverso le nostre stanchezze e delusioni c’è sempre un Pane spezzato che ci fa andare avanti nel nostro cammino».

«Desidero invitarvi ad affidare alla Madonna la situazione in Ucraina, dove non cessano le tensioni. La situazione è grave. Prego con voi per le vittime di questi giorni, chiedendo che il Signore infonda nei cuori di tutti sentimenti di pacificazione e di fratellanza», ha detto Papa Francesco, in un appello dopo la recita del Regina Cæli, in piazza San Pietro. «Preghiamo anche – ha aggiunto il Pontefice – per i defunti a causa dell’enorme frana che si è abbattuta due giorni fa su un villaggio dell’Afghanistan. Dio Onnipotente, che conosce il nome di ognuno di loro, accolga tutti nella sua pace; e dia ai superstiti la forza di andare avanti, con il sostegno di quanti si adopereranno per alleviare le loro sofferenze».

«‘Con i giovani, protagonisti del futuro’. Bel tema!», ha detto poi Francesco ricordando il tema della Giornata nazionale per l’Università Cattolica del Sacro Cuore che si celebrava ieri. «Quanti giovani ci sono qui oggi? Quanti?», ha chiesto il Pontefice, che dopo l’ovazione dei giovani da piazza San Pietro, ha continuato: «Voi siete protagonisti del futuro! Voi siete entrati nel futuro, nella storia. È questo il tema di oggi. Prego per questa grande Università, perché sia fedele alla sua missione originaria e aggiornata al mondo attuale». Il Santo Padre ha anche ricordato che si recherà «presto a visitare qui a Roma la Facoltà di Medicina e Chirurgia e il Policlinico ‘Gemelli’, che compie 50 anni di vita». Poi un pensiero in particolare ai «fedeli della diocesi di Parma, guidati dal vescovo Enrico Solmi, con numerosi giovani che fanno un cammino chiamato ‘Concilio dei giovani’».

«Ma bel nome, eh? Bel nome! Avanti – ha incitato -! Buon cammino a tutti!». Poi il saluto all’associazione «Meter», che «da quasi vent’anni lotta contro ogni forma di abuso sui minori. Grazie per il vostro impegno!», e ai partecipanti alla Marcia per la vita, che «quest’anno ha un carattere internazionale ed ecumenico». A «Meter» e ai partecipanti alla Marcia della vita, il Papa ha rivolto «tanti auguri e avanti, e lavorare su questo!».