Vita Chiesa

Francesco: messaggio al presidente del Governatorato della Città del Vaticano

A precisarli, in una lettera indirizzata al cardinale Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, è il Papa. «Non v‘è dubbio che i dipendenti del Governatorato nei suoi distinti settori sono parte cospicua di quella particolare comunità di lavoro costituita da uomini e donne, sacerdoti, religiosi e laici, che si prodigano nei vari Dicasteri e Uffici a servizio della Santa Sede», esordisce Papa Francesco, che cita la Lettera scritta da Giovanni Paolo nel 1982 «circa il significato del lavoro prestato alla Sede Apostolica», in cui il papa definisce tale comunità come dotata di un carattere «unitario pur nei diversi compiti». «Essa – aggiunge Papa Francesco – deve tenere ben presente le principali verità della dottrina cattolica sul lavoro umano e, nello stesso tempo, la peculiare connessione con la Sede Apostolica essendo in immediato contatto con il Successore di Pietro».

«Dalla natura specifica della Sede Apostolica, che ha una missione spirituale e pastorale a favore della Chiesa di Roma e della Chiesa Universale – prosegue il Papa – deriva la speciale responsabilità di coloro che sono legati ad essa con vincolo di lavoro, e l‘impegno di scrupolosa fedeltà a tutti i compiti e doveri assegnati nella laboriosità, nella professionalità e nell’onestà della vita».

E sempre citando Giovanni Paolo II, nella lettera in questione, Papa Francesco ricorda che «i dipendenti della Santa Sede devono, pertanto, avere la profonda convinzione che il loro lavoro comporta innanzitutto una responsabilità ecclesiale da vivere in spirito di autentica fede e che gli aspetti giuridico amministrativi del rapporto con la medesima Sede Apostolica si collocano in una luce particolare».

Ciò premesso, sottolinea il Papa, «spetta al Segretario Generale del Governatorato di curare in modo diretto la formazione umana e cristiana dei dipendenti e dei collaboratori, di coordinare i Sacerdoti incaricati dell’assistenza spirituale che già sono presenti nei vari settori, di promuovere opportune iniziative, specialmente in concomitanza con i programmi pastorali della Chiesa universale e nei tempi forti dell‘anno liturgico».