Vita Chiesa

Francesco: papi e vescovi non siano manager. Vicinanza e preghiera a popolazioni Nepal

«Desidero assicurare la mia vicinanza alle popolazioni colpite da un forte terremoto in Nepal e nei Paesi confinanti. Prego per le vittime, per i feriti e per tutti coloro che soffrono a causa di questa calamità. Abbiano il sostegno della solidarietà fraterna». Questo il pensiero di Papa Francesco alle popolazioni del Nepal colpite dal terremoto di ieri al termine del Regina caeli in piazza San Pietro. 

In precedenza Papa Francesco aveva commentato il Vangelo del giorno: «Nella figura di Gesù, Pastore buono, – aveva detto – noi contempliamo la Provvidenza di Dio, la sua sollecitudine paterna per ciascuno di noi», ma contemplare e ringraziare non basta. Occorre anche seguire il Buon Pastore». Per questo «quanti hanno la missione di guide nella Chiesa: sacerdoti, Vescovi, Papi sono chiamati ad assumere non la mentalità del manager ma quella del servo, a imitazione di Gesù che, spogliando sé stesso, ci ha salvati con la sua misericordia».

Uno «stile di vita pastorale», improntato al servizio, ha chiesto Francesco, al quale «sono chiamati anche i nuovi sacerdoti della diocesi di Roma, che ho avuto la gioia di ordinare questa mattina nella Basilica di San Pietro». Un invito questo, rivolto proprio ai 19 sacerdoti novelli da lui ordinati poco prima nel corso di una funzione nella Basilica di San Pietro. Quello del Cristo, ha poi spiegato papa Bergoglio, è «davvero un amore sorprendente e misterioso, perché donandoci Gesù come Pastore che dà la vita per noi, il Padre ci ha dato tutto ciò che di più grande e prezioso poteva darci! è l’amore più alto e più puro, perché non è motivato da alcuna necessità, non è condizionato da alcun calcolo, non è attratto da alcun interessato desiderio di scambio». «Di fronte a questo amore di Dio, – ha aggiunto il pontefice – noi sperimentiamo una gioia immensa e ci apriamo alla riconoscenza per quanto abbiamo ricevuto gratuitamente. 

Papa Francesco stupisce ancora ed invita due giovanissimi sacerdoti della Diocesi di Roma appena ordinati da lui nella Basilica di San Pietro a recitare con lui, dalla finestra del palazzo Apostolico, il Regina caeli domenicale. Al termine, ai due sacerdoti il papa ha chiesto anche di benedire i tanti fedeli raccolti in piazza. 

Al termine della preghiera mariana domenicale il Papa ha poi rivolto un particolare ed «affettuoso» saluto ai tanti pellegrini giunti a Roma dalla Polonia in occasione del primo anniversario della canonizzazione di Giovanni Paolo II. «Carissimi – ha poi detto – risuoni sempre nei vostri cuori il suo richiamo: ‘Aprite le porte a Cristo!’. Il Signore benedica voi e le vostre famiglie e la Madonna vi protegga».