Vita Chiesa

GAY PRIDE A GERUSALEMME: PATRIARCATO LATINO, «QUESTA CITTÀ HA GIÀ SOFFERTO»

“Ferma protesta”. E’ quanto esprimono i leader religiosi della Terra Santa – Ebrei, Cristiani, Musulmani e Drusi – dopo l’ottava parata “Gay Pride”, tenuta ieri lungo le vie di Gerusalemme. A riportare il commento dei leader religiosi una dichiarazione diffusa oggi dal Patriarcato latino di Gerusalemme. “Oltre a proclamare i diritti degli omosessuali –si legge nella nota – questa manifestazione costituisce anche una provocazione nei confronti della famiglia e del matrimonio, istituzioni volute da Dio, che ha benedetto l’unione tra l’uomo e la donna. Questa parata, così come gli organizzatori e le autorità che la permettono, non dimostrano alcuna sensibilità né nei confronti delle famiglie e dei loro sentimenti, né verso la santità di questa città. Gli omosessuali – si legge nella nota a firma del patriarca Fouad Twal– tengano le loro parate dove vogliono, ma lascino Gerusalemme ai suoi pellegrini ed ai suoi fedeli. Questa città ha già sofferto tante ferite ed umiliazioni, ed è doloroso constatare che mentre a milioni di suoi abitanti arabi, compresi quelli dei Territori dell’Autorità Palestinese, viene impedito di visitare i Luoghi Santi di Gerusalemme per ragioni ‘di sicurezza’, sia invece d’altro canto permessa, senza costituire problema, una tale manifestazione”. “Basandoci sulla nostra responsabilità di custodire e salvaguardare la santità di questa Città, cercando di cooperare con tutti gli uomini di buona volontà – continua la nota – siano essi Musulmani, Ebrei o Drusi, in questa città da cui ‘è uscita la legge e la parola del Signore’ (cf. Isaia 2,3), esprimiamo il nostro rammarico di fronte allo svolgersi di questa manifestazione. Queste dimostrazioni prendono di mira le nostre città sante ed esprimono una diretta opposizione agli insegnamenti dei Libri Sacri riguardanti la santità del matrimonio, inteso come unione tra uomo e donna, benedetta da Dio con il dono dei figli”. I leader religiosi quindi concludono esprimendo “il nostro profondo rispetto nei confronti di ogni essere umano, ma allo stesso tempo annunciamo la verità dei Dieci Comandamenti, fondamento della felicità secondo quanto detto dal Signore: ‘Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti’ (Matteo 19,17)”.Sir