Vita Chiesa

GIORNATA DEI MISSIONARI MARTIRI: DOMANI IN MEMORIA DI MONS. ROMERO

Nel giorno che ricorda l’uccisione di mons. Oscar Arnulfo Romero, il 24 marzo del 1980, la Chiesa Italiana si ritrova per celebrare una giornata di preghiera e digiuno facendo memoria dei missionari martiri e di quanti ogni anno sono stati uccisi solo perché “incatenati a Cristo”. Quest’anno, nel XXX anniversario del martirio dell’arcivescovo di San Salvador, ucciso mentre celebrava la messa, sono in programma iniziative speciali a lui dedicate, che culmineranno il 26 marzo con la veglia ecumenica, in programma a Roma (ore 19, chiesa di San Marcello, Via del Corso) e presieduta da mons. Gregorio Rosa Chavez, vescovo ausiliare di San Salvador, in ricordo di tutti i martiri del mondo. E proprio in questi giorni (fino al 27 marzo) “Missio giovani”, organismo pastorale della Cei, è in pellegrinaggio con 20 giovani in Guatemala e Salvador sulle tacce di mons. Romero e degli altri martiri latino-americani. “Il ripetersi fin troppo frequente di episodi di martirio tra i missionari e tra i cristiani rinnovano dolore, smarrimento, talvolta anche paura e rabbia”, osserva don Gianni Cesena, direttore generale di Missio: “Però sul seme di Romero, come su quello dei martiri cristiani antichi o contemporanei, ogni comunità cristiana ha ritrovato il senso profondo della vita secondo il Vangelo e spesso il coraggio di una memoria attiva, non rassegnata, capace di continuare il cammino con uno slancio migliore”.Le offerte frutto del digiuno di quest’anno, in occasione della Giornata dei missionari martiri si legge sul sito del Movimento Giovanile Missionario (www.mgm.operemissionarie.it) – saranno destinate alla parrocchia di San Pablo Apostol, a Manila, dove da quasi 20 anni operano i Padri Canossiani, per iniziare a costruire un Centro giovanile e poi strutture parrocchiali, pastorali e sociali. La parrocchia di San Pablo Apostol è situata in una zona altamente popolata di Tondo, una dei distretti più poveri e desolati della città di Manila. Gli abitanti sono circa 100.000, l’ 80% dei quali sono cattolici. ”E’ situata vicino al porto – raccontano i Padri Canossiani di Manila – e ci sono sicuramente più di 30.000 baraccati. Sebbene la scuola sia d’obbligo fino alle medie di fatto tanti sono i bambini che non studiano o si fermano dopo uno o due anni perché non hanno i mezzi, i genitori non si interessano o devono aiutare in casa”. Nel territorio della parrocchia ci sono quattro scuole pubbliche: due elementari e due medie, con una popolazione globale di studenti superiore ai 15.000. “Fino ad ora non abbiamo avuto in parrocchia uno spazio per educare, formare i giovani e ragazzi attraverso lo sport, attività culturali, sociali, spirituali e catechetiche”, informano i padri: “Tutte le attività sono fatte in chiesa o in una sala”. Da anni i Canossiani gestiscono una scuola materna, con circa 180 bambini.Sir