Vita Chiesa

Gesuiti, p. Sosa è il nuovo preposito generale. «Collaborare generosamente dentro e fuori dalla Chiesa»

«Nel cammino della collaborazione – ha affermato – troveremo anche nuovi compagni per aumentare anche il numero, sempre minimo per grande che sia, dei collaboratori con gli altri invitati a far parte di questo corpo. Non c’è nessun dubbio circa il bisogno di aumentare la nostra preghiera e il nostro lavoro per le vocazioni alla Compagnia e di continuare il complesso impegno di offrire la formazione che faccia di loro dei veri gesuiti, membri di questo corpo multiculturale chiamato a testimoniare la ricchezza della interculturalità come volto dell’umanità, creata a immagine e somiglianza di Dio». Il neo preposito generale si è poi soffermato sulla custodia del Corpo apostolico della Compagnia, citando le parole di Ignazio: «la Compagnia non è stata istituita con mezzi umani, non può conservarsi né svilupparsi con essi, bensì con la mano onnipotente di Cristo Dio e Signor Nostro, in Lui solo è necessario riporre la speranza». E ha poi ricordato quanto il custodire il corpo della Compagnia sia «strettamente legato alla profondità della vita spirituale di ciascuno dei suoi membri e delle comunità nelle quali condividiamo la vita e missione con i compagni». Dunque un invito ai gesuiti a coltivare una vita spirituale attiva senza però dimenticare che «allo stesso tempo ci vuole una straordinaria profondità intellettuale per pensare creativamente i modi attraverso i quali il nostro servizio alla missione del Cristo Gesù può essere più efficace, nella tensione creativa del magis ignaziano».