Vita Chiesa

Giorgio La Pira, presto «venerabile»? Le attese della Fondazione

Sarà celebrata domenica 5 novembre alle 11, nella basilica di San Marco a Firenze, la Messa nel quarantesimo anniversario della morte di Giorgio La Pira. La concelebrazione, presieduta dal cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, si concluderà con l’omaggio sulla tomba del «sindaco santo» di Firenze.  È stata conclusa, intanto, la «Positio», ultimo atto del processo di beatificazione aperto nel 1986 dalla diocesi di Firenze: si tratta della biografia ragionata, sulla cui base la Congregazione per la Cause dei Santi, dopo aver fatto la sua valutazione, potrebbe decidere di sottoporre al Papa il riconoscimento delle «virtù eroiche» di Giorgio La Pira e quindi il conferimento del titolo di «venerabile». A quel punto, servirebbe il riconoscimento di un miracolo attribuito a La Pira per proclamarlo Beato. Il processo – ha spiegato il Vicepostulatore, Maurizio Certini – ha comportato l’esame di una mole enorme di scritti, editi e inediti, e l’audizione di oltre 200 testimoni, con rogatorie internazionali a Mosca, a Gerusalemme, in Marocco, in Egitto…  

«Sarebbe bello – ha affermato il Presidente della Fondazione La Pira, Mario Primicerio – che il processo di beatificazione di Giorgio La Pira si concludesse fino a che è ancora viva la memoria». «Riconoscerlo come Venerabile – ha proseguito – significa indicarlo come esempio di come un cristiano può vivere la politica: per un cristiano la politica non è un optional, si può fare politica anche da un monastero di clausura se la preghiera è orientata al mondo. Così come si può non fare politica anche militando in un partito o in un sindacato, se si persegue solo un interesse di parte».

«Ci farebbe particolarmente piacere – ha aggiunto ancora Primicerio – che il decreto che riconosce La Pira come Venerabile fosse firmato da Papa Francesco, in cui vediamo una particolare consonanza con il messaggio di La Pira. Il Papa ha già manifestato il suo apprezzamento per la figura di La Pira, così come avevano fatto i suoi predecessori in diverse occasioni. Non è un caso che il maggior numero di traduzioni dei testi di La Pira è stato fatto in Argentina. Ma lettere e messaggi per chiedere novità sulla beatificazione di La Pira ci arrivano da ogni parte del mondo , a testimonianza di quanto questa figura sia internazionale. Ci sono arrivate anche richieste di reliquie, alle quali dobbiamo rispondere che si tratterebbe di un culto improprio».

Tra le celebrazioni organizzate per il quarantesimo anniversario della morte, la sera del 10 novembre alle ore 18, nel Cenacolo dell’Opera di Santa Croce (ingresso libero) è in programma anche una lettura drammatizzata de «I Folli», atto unico dello scrittore Rodolfo Doni. Altre iniziative nel quarantennale sono in programma a Cesena il 6 novembre (su «La Pira e Zaccagnini: l’utopia in politica»), all’università di Bari il 27 novembre (su «La Pira: la città vista dall’alto») e perfino in Francia, a Cannes, su «Giorgio La Pira, un mystique en politique».

Giorgio La Pira sarà anche al centro della terza edizione di «Unity in diversity», la conferenza internazionale dei sindaco promossa dal Comune di Firenze sull’esempio di quelle che La Pira organizzava negli anni Cinquanta, che si svolgerà martedì 7 novembre a Firenze e mercoledì 8 novembre in Vaticano. Giovedì 14 dicembre, nella sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi il Centro La Pira organizzerà un convegno dal titolo «La triplice famiglia di Abramo».