Vita Chiesa

Giornata comunicazioni 2015: il tema, «Comunicare la famiglia»

«La cronaca quotidiana – si legge nel comunicato – ci racconta anche la fatica della famiglia. Il cambiamento culturale molte volte non aiuta a far comprendere quanto la famiglia sia un bene». La riflessione che la Santa Sede vuole generare scegliendo la famiglia come tema al centro del comunicare, si arricchisce di una lunga serie di interrogativi: «Come dire allora oggi, all’uomo ferito e deluso, che l’amore fra un uomo e una donna è una cosa molto buona? Come far sperimentare ai figli che sono il dono più prezioso? Come riscaldare il cuore della società ferita e provata per le tante delusioni d’amore e dir loro: forza, ricominciamo? Come raccontare che la famiglia è il primo e significativo ambiente in cui si sperimenta la bellezza della vita, la gioia dell’amore, la gratuità del dono, la consolazione del perdono offerto e ricevuto, e dove si inizia ad incontrare l’altro».

Da qui il compito che la Chiese vuole indicare agli operatori della comunicazione: «La Chiesa oggi deve nuovamente imparare a raccontare quanto la famiglia sia un dono grande, buono e bello. È chiamata a trovare il modo per dire che la gratuità dell’amore, che si offrono gli sposi, avvicina tutti gli uomini a Dio ed è compito esaltante. Perché? Perché porta a guardare la realtà vera dell’uomo e apre le porte al futuro, alla vita». La Giornata mondiale delle comunicazioni sociali è l’unica giornata mondiale stabilita dal Concilio Vaticano II e viene celebrata in molti Paesi, su raccomandazione dei vescovi del mondo, la Domenica che precede la Pentecoste (nel 2015, il 17 maggio). Il Messaggio del Santo Padre per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali viene tradizionalmente pubblicato in occasione della ricorrenza di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti (24 gennaio).