Vita Chiesa

Giovanni Paolo II: card. Comastri, per i giovani di tutto il mondo è stato una guida vera

«I santi non ci chiedono di applaudirli, ma di imitarli», ha detto il cardinale citando le parole di Giovanni Paolo II, «straordinario discepolo di Gesù nel ventesimo secolo». «L’8 aprile 2005 – appena nove anni fa – tantissimi di noi eravamo qui in questa piazza per dare l’ultimo saluto a Giovanni Paolo II», ha esordito il porporato, ricordando il «vento improvviso» che, «tra lo stupore di tutti», cominciò a sfogliare l’Evangeliario sulla semplice bara di rovere. «La vita di Giovanni paolo II è stata una continua obbedienza al Vangelo di Gesù», ha commentato il cardinale, ricordando le parole che il Papa polacco disse la sera del 16 ottobre 1978, appena eletto Papa: «Sia lodato Gesù Cristo». «Era il grido della sua fede, era l’incipit del suo pontificato», ha detto il card. Comastri, citando la definizione che il 3 aprile 2006, in questa stessa piazza, Benedetto XVI diede del suo predecessore: «Una roccia nella fede», una fede «schietta e salda, convinta, forte e autentica, libera da paure e compromessi».

«Giovanni Paolo II ha avuto il coraggio di difendere la famiglia, che è un progetto di Dio scritto a chiare note nel libro della vita», ha detto ancora il card. Comastri, nella Messa di ringraziamento per la canonizzazione del Papa polacco, che «ha difeso la famiglia mentre si stava diffondendo confusione e pubblica aggressione, nel tentativo folle di scrivere una anti-genesi, un controprogetto del Creatore». Nella «Familiaris Consortio», Giovanni Paolo II denunciò come la famiglia fosse «oggetto di numerose forze che cercano di distruggerla o comunque di deformarla»: da qui l’auspicio che il nuovo santo ci aiuti a «ritrovare la strada del progetto di Dio riguardo alla famiglia, che è l’unica strada che dà dignità alla famiglia e verità all’amore e futuro agli sposi e futuro ai figli». Giovanni Paolo II, ha proseguito il cardinale, «ha avuto anche il coraggio di difendere la vita umana – e tutta la vita umana – in un’epoca in cui si sta diffondendo la cultura dello scarto», come ha più volte denunciato Papa Francesco, «fatto terribile» che rappresenta il «segno di un regresso di civiltà»: «Nella contemporanea carestia di amore, i più deboli vengono scartati perché l’egoismo non li sopporta». Giovanni Paolo II ha poi sempre difeso la pace, «mentre soffiavano venti cupi di guerra».

«Giovanni Paolo II ha avuto il coraggio di andare incontro ai giovani per liberarli dalla cultura del vuoto e dell’effimero e per invitarli ad accogliere Cristo, unica luce della vita e unico capace di dare pienezza di gioia al cuore umano». Nell’ultima parte dell’omelia, il card. Comastri ha sottolineato che «i giovani di tutto il mondo hanno riconosciuto un padre vero, una guida autentica, un educatore leale». «Chi può dimenticare – ha proseguito – l’abbraccio tra il Papa e un giovane che, durante la veglia a Tor Vergata, superati tutti i cordoni di sicurezza, corse verso di lui per dirgli semplicemente: ‘Grazie! Ti voglio bene!’. È una scena che è entrata nel nostro cuore e nella storia dell’umanità». «Nella difficile stagione della crisi delle vocazioni sacerdotali», inoltre, Giovanni Paolo II «ha avuto il coraggio di vivere davanti al mondo la gioia di essere prete, la gioia di appartenere a Cristo e di spendersi totalmente per la causa del suo regno». Infine, secondo il card. Comastri, Papa Wojtyla «ha avuto il coraggio di affrontare l’inverno mariano, che caratterizzò la prima fase post-conciliare», riproponendo «con forza e convinzione la devozione a Maria».