Vita Chiesa

Giovanni Paolo II: card. Dziwisz, «Mistico del servizio, una vita per il Concilio»

«Per non fermarsi alle parole e mostrare alla gente esempi vivi e attraenti di santità, elevò agli altari una schiera molto numerosa di santi e beati», ha proseguito: «E non si fermò a questo. Egli condusse una vita santa. Fu un uomo di preghiera, di contemplazione e di azione. Fu un mistico del servizio. Gesù Cristo fu il suo grande amore e questo amore ha preso forma di un instancabile servizio alla Chiesa e al mondo. Si fece tutto a tutti. Giunse con la Buona Novella ai più lontani confini del nostro globo», come «Papa pellegrino». Il suo segretario particolare ha poi ripercorso le tappe principali della vita di Karol Wojtyla: «Tutto ebbe inizio a Wadowice. Poi ci fu Cracovia. Ivi si maturò per i compiti e i servizi che Cristo gli avrebbe affidato il 16 ottobre 1978. L’esperienza di Simon Pietro divenne la sua esperienza personale. L’uno e l’altro giunsero a Roma. Qui Simon Pietro diede la più alta testimonianza. Qui un proiettile ha raggiunto il suo Successore».

«Giovanni Paolo II, sempre discreto nell’esprimere le sue più profonde esperienze, non poté non dare testimonianza del modo come visse la sua vocazione e il suo servizio», le parole del cardinale, che ha ricordato quelle pronunciate da Giovanni Paolo II nel 25° anniversario del pontificato: «Oggi mi è gradito condividere con voi un’esperienza che si prolunga ormai da un quarto di secolo. Ogni giorno si svolge all’interno del mio cuore lo stesso dialogo tra Gesù e Pietro. Nello spirito, fisso lo sguardo benevolo di Cristo risorto. Egli, pur consapevole della mia umana fragilità, mi incoraggia a rispondere con fiducia come Pietro: ‘Signore, tu sai tutto; tu sai che ti amo’. E poi mi invita ad assumere le responsabilità che Lui stesso mi ha affidato». «Quattro anni fa abbiamo vissuto la prima tappa dell’elevazione alla gloria degli altari di Giovanni Paolo II», ha ricordato Dziwisz: «La decisione di Benedetto XVI venne alla fine ratificata un anno fa da Papa Francesco», che «portò a termine l’opera a cui aveva dato inizio la voce del popolo di Dio: ‘Santo subito’». «In questo grido – il commento dell’arcivescovo di Cracovia – si può vedere il desiderio che il Papa santo non rimanesse solo nelle pagine della storia della Chiesa, ma accompagnasse gli odierni discepoli del Signore crocifisso e risorto per le vie della fede, della speranza e della carità nel nostro mondo agitato».