Vita Chiesa

Giovanni XXIII: Osservatore Romano pubblica diario Capovilla su ultimi 2 mesi vita

Questo estratto di note personali, arricchito con testi di pubblico dominio, e tuttavia incompleto, aggiunge nuovi elementi alle informazioni che, a suo tempo, l’Osservatore Romano diede circa la malattia e gli atti estremi del soggiorno terreno di Giovanni XXIII. “5 aprile, venerdì. Messa ore 7 – scrive mons. Capovilla – vi assistono i congiunti. Accetta di buon grado che si scattino alcune fotografie nelle sale dell’appartamento. Confida agli intimi e al fotografo pontificio Luigi Felici: ‘É l’ultima volta che io vedo sulla terra i miei fratellì. Assiste alla predica quaresimale di p. Ilarino da Milano e lo complimenta. Riceve i cardd. Agagianian e Confalonieri”.

In un altro appunto di mons. Capovilla si legge: “14 maggio, martedì. Messa ore 7. Mentre gli porge l’amitto, il segretario, vedendolo pallido, gli dice: ‘Come si sente, Santo Padre?’. Risponde: ‘Come san Lorenzo sulla graticola!’“. Nell’ultimo giorno di vita di Giovanni XXII, mons. Capovilla scrive: “3 giugno, lunedì di Pentecoste. Alle ore 3 papa Giovanni ripete due volte: ‘Signore, voi sapete che io vi amo!’. Alle 13 nuovo allarme, superato alle 15. Il respiro è regolare. Mgr Cavagna ripete le preci degli agonizzanti, mentre dal sagrato della basilica sale il concento della moltitudine orante che assiste al sacrificio eucaristico. Verso le 19.45 termina la messa. Si ode distinto il congedo liturgico: Ite missa est! L’infermo ha come un sussulto; il respiro diventa rantolo appena percettibile. In concomitanza con la fine della messa, si conchiude il corso della vita terrena del papa”.