Vita Chiesa

Gmg 2013: dodici giovani a pranzo con Papa Francesco

Era presente anche l’arcivescovo di Rio de Janeiro, mons. Orani João Tempesta. Un pranzo lungo, durato più di un’ora e mezza, dalle 12.35 alle 14.15, e si è “mangiato di tutto”, raccontano i ragazzi. Scelti per sorteggio i giovani rappresentavano tutto il globo: 2 per ogni continente, più 2 rappresentanti per diritto del Brasile, il Paese ospitante della Gmg. Per l’Oceania: Nuova Zelanda e Australia; per l’Europa: Portogallo e Francia; per l’America del Nord: Messico e Usa; per l’America del Sud: Argentina e Colombia; per l’Asia: Sri Lanka e Russia. Il menù è stato certamente ricco: mousse di Maracujá, insalata mista, risotto ai funghi, scaloppine al vino, gallina. Il pranzo si è concluso con una torta, gelato e alla fine caffè brasiliano per tutti. “Quando ho ricevuto l’invito sono rimasto sorpreso, per poco svenivo”, confessa Thomson Philip, della Nuova Zelanda. “È stata un’opportunità speciale. Ci ha chiesto della nostra esperienza ed ha risposto a tutte le nostre domande. Alcuni di noi hanno anche pianto”.

“Molto commovente – aggiunge il neozelandese – è stato quando il Papa ci ha chiesto: perché quando voi siete qui a pranzo con il Papa, c’è gente che ha fame? Ci ha fatto capire che avevamo una grande responsabilità, che era quella di condividere questa esperienza con gli altri e di essere testimoni vivi di Cristo”. Anne Sophie Peiffer, di Parigi, parla di “un Papa eccezionale, dal calore umano e lo sguardo accogliente che mette subito a proprio agio”. A fare da interprete dall’inglese allo spagnolo è stata Paula Garcia, della Colombia, che ai giornalisti ha anche riportato qualche frase detta dal Santo Padre durante il pranzo. “Il Papa ci ha detto che il passato è memoria, il futuro è una grazia mentre il presente è l’unico attimo che viviamo”. O ancora quando il Santo Padre ha detto: “Quando il vostro cuore piange, allora sarete più vicini a Dio”. Polina Grigorieva, russa, dice di aver perso la voce per l’emozione e che era là per “rappresentare tutti i giovani del mondo”. Ed aggiunge: “Da noi in Russia c’è un detto che dice: è più facile portare tutti i giovani cattolici dal Papa che il Papa in Russia”. “Lui – conclude Marcelo Galeano, argentino – è prima di tutto un prete. Ama la Chiesa e ama i giovani e si preoccupa per loro perché tutti noi possiamo avere una vita bella, una vita degna”.