Vita Chiesa

Gmg: Cari ragazzi, vi aspetta un sogno collettivo che genera felicità

di Franco Vaccari

Caro amico che te ne vai a Madrid (cara amica?), dunque hai deciso di metterti in viaggio in questo agosto 2011. Non so se tu abbia deciso di andare da solo o col tuo gruppo di riferimento, non so neppure bene il motivo che ti spinge. Non so se sei un veterano delle Gmg, ai limiti consentiti dall’anagrafe, o un novizio o, addirittura, uno che, non sapendo cosa fare, si è accodato agli altri. Per un viaggio possono esserci motivi chiari, consapevoli, altri inconsci, ma non meno importanti. Benedetto XVI, che ti ha invitato, riconosce in te gli «impulsi della giovinezza».

Ed è molto interessante conoscerli perché è come chiedersi: in quale punto della mia vita mi capita questo viaggio? O, se vuoi, la domanda potrebbe diventare addirittura: cosa lascio? Cosa voglio, devo lasciare? Cosa spero di trovare?

Hai fatto una buona scelta, proprio nel momento in cui una certa cultura sembra offrirti l’opposto: stai fermo, nelle tue sicurezze, prendi, accaparrati quel che puoi, sei tu il centro del mondo!

La sola idea di questo appuntamento o il suo ricordo – se hai già partecipato a un’altra Gmg – ha mosso in te emozioni forti. Se la partenza ti trova annoiato e un po’ depresso o ben deciso e da tempo in un cammino di fede, andare dove il cuore si può scaldare è fondamentale per accedere alla festa, alla gioia. Troverai altri giovani: ti stupiranno, disorienteranno, inquieteranno. Alle tue emozioni si sommeranno le loro e condividerete un entusiasmo crescente.

Nella proposta che ti è giunta ci sono certamente parole e idee che ti hanno incuriosito o afferrato, forse anche una sola parola, un’idea potrebbe averti convinto. Per quanto  questa partenza ti possa trovare distratto, l’eco di una parola ti è giunto: Cristo. Certo, Papa è un’altra parola. Ma presagisci che quell’uomo non è il termine ultimo del tuo viaggio. Troverai molte altre idee. Ne sentirai alcune note, altre mai pensate. Contrastanti, consonanti, convincenti. Ti stupirai delle tue idee nascenti. Emozioni e idee condivise producono sogni collettivi. I migliori sono quelli tanto grandi che non escludono nessuno, generano felicità, attivano relazioni, tendono alla comunione. Quelli individuali sono effimeri e non appagano mai quando si realizzano.

Il sogno poi si misura sul progetto, perché una casa non si costruisce senza un buon progetto. Forse il tuo diventerà più nitido o potrà essere cambiato. Non importa! Capita di cercare, cercare senza saper bene cosa, e di riconoscere cosa si cercava, solo una volta trovato.

Il resto verrà dopo. Le parole del costruire non stanno nel regno delle idee ma nella carne e nel sangue: fedeltà, tenacia, pazienza.

Tutto questo potrà avvenire se lascerai alle tue spalle l’anonimato della massa, il divertimento senza corpo di facebook e guarderai negli occhi chi incontrerai. Dagli occhi si arriva all’anima e lì quel nome, Cristo, potrà iniziare a prendere forma.

Aderire al momento che vivrai sarà la possibilità unica di abbandonare le illusioni che non arrivano mai e assaporare il futuro che nasce da un presente autentico.

Stai lì! piantato in terra spagnola, guardando il prossimo che ti troverai accanto. In quegli sguardi, in quei corpi, potrai trovare la parola che ti ha attratto: Cristo. Nelle preghiere che leggerai, nelle melodie che canterai, nell’ostia che mangerai potrai avvertire la presenza che spazza via vuoto e angoscia: Cristo. Non altrove, perché la fede non è fuori dalle emozioni e dagli affetti, non sta fuori dai pensieri e dall’intelligenza, neppure è estranea alla volontà: penetrando nell’uomo puoi trovare Cristo.

Rabdomante della vita, puoi trovare ovunque le tracce di Cristo: se un amico madrileno ti accompagnerà al Prado, potrebbe scaturire la parte più imprevista del tuo viaggio: i mostri di Goya e i volti di Velasquez, il Giardino delle delizie di Bosch potrebbero dirti in altri linguaggi come «la cavalcata della libidine attorno alla fontana della giovinezza» si infrange nel nulla perché vuole «creare un paradiso senza di Lui» (Benedetto XVI).

Se penetri nel gesto che hai compiuto, vedrai che tu e le altre centinaia di migliaia di giovani avrete solcato un continente lasciando tracce invisibili. Un reticolo di spostamenti, di relazioni nuove può contribuire a far rinascere l’Europa. Dalle tue fibre più intime agli orizzonti più vasti vedrai realizzarsi in te la promessa di papa Benedetto: «trovare la vita stessa nella sua vastità e bellezza».

Questo viaggio a Madrid sarà stato santo: partendo sei tornato più «radicato», «fondato» e «saldo».

Lo Speciale sulla Gmg di Madrid