Vita Chiesa

Gmg Cracovia: i volontari della gioia pronti ad accogliere due milioni di giovani

«Cosa spinge un volontario a dedicare la sua vita agli altri? Anzitutto quel moto innato del cuore, che stimola ogni essere umano ad aiutare il proprio simile… Il volontario avverte una gioia, che va ben oltre l’azione compiuta, quando riesce a dare qualcosa di sé agli altri gratuitamente… Attraverso il volontariato, il cristiano diviene testimone di questa divina carità; l’annuncia e la rende tangibile con interventi coraggiosi e profetici». Così scriveva san Giovanni Paolo II, nel suo messaggio scritto in occasione dell’Anno internazionale del volontariato (dicembre 2001). Parole ben presenti in Marzena Wójcicka, ventiquattrenne polacca, una licenza in teologia e un Erasmus a Malta e oggi coordinatrice dei volontari internazionali della Giornata Mondiale della Gioventù di Cracovia (25-31 luglio 2016). Un popolo di giovani, provenienti da ogni parte del mondo, che ha scelto di mettersi a disposizione dei pellegrini – in Polonia ne sono attesi due milioni – per dare loro modo di vivere appieno la Gmg. «Perché – dice convinta – si può vivere la Gmg anche nel chiuso di un magazzino, dietro una scrivania oppure in mezzo ad una strada  fornendo assistenza a chi ne avesse bisogno, magari lanciando qualche occhiata agli schermi piazzati in giro per cercare di catturare parole e gesti di Papa Francesco».

«Dove ci saranno pellegrini ci saranno volontari» ribadisce Marzena con un grande sorriso che, almeno in apparenza, nasconde la giusta preoccupazione per un impegno notevole. Non per nulla i volontari impegnati per la Gmg di Cracovia saranno in tutto 25mila, dei quali 3mila internazionali. Per loro il programma della Gmg prevede un incontro diretto con Papa Francesco, che «sono certa, li ripagherà di tanto impegno».

Nulla è lasciato all’improvvisazione. Per questo i volontari internazionali devono rispondere a precisi requisiti: essere maggiorenni, conoscere lingue straniere – quelle ufficiali della Gmg sono 9, tra cui russo e ucraino – essere «aperti e comunicativi» e possibilmente aver già prestato servizio in precedenti Gmg o in altre organizzazioni, movimenti o comunità. Ma su tutti vale un requisito: «essere guidati dal profondo desiderio di servire Dio e le persone». Anche per Marzena è stato così: «pellegrina a Madrid, volontaria a Rio e ora a Cracovia dove metto a disposizione la mia esperienza per gli altri». I volontari internazionali sosterranno una settimana di formazione durante la quale oltre a essere informati sui loro incarichi, potranno visitare, alla stregua dei pellegrini che arriveranno a luglio, i luoghi chiave della Gmg, tra i quali il santuario della Divina Misericordia, quello mariano di Częstochowa e il campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Particolarmente importante è la preparazione spirituale che riguarda già i volontari selezionati che provengono oltre che dall’Europa, anche dal Viet Nam, dalla Nuova Zelanda e dal Sud America. Tracce di riflessione mensili vengono inviate ai giovani che poi le condividono attraverso i social network. «Il gruppo dei volontari a lungo termine che già da oltre un anno opera in seno al Comitato organizzatore – spiega la Coordinatrice – invece si ritrova a pregare regolarmente ogni giorno per l’Angelus e per l’adorazione eucaristica». Uno degli aspetti maggiormente a cuore a Marzena è «l’accoglienza e l’assistenza dei pellegrini disabili. Non sappiamo ancora quanti saranno ma siamo determinati a prestare loro ogni cura e assistenza. E per quanto possibile cercheremo di dare anche a giovani disabili l’opportunità di partecipare come volontari».

Frutti di gioia. «Saranno giorni impegnativi per tutti – spiega Marzena – ma la Gmg non si esaurirà in quella settimana. Essa proseguirà anche una volta che saremo tornati tutti a casa. Non so se tornerò a Malta per approfondire lo studio della lingua, o se resterò in Polonia. La Gmg servirà anche a questo, a capire meglio la strada da prendere. E credo sarà lo stesso per i milioni di giovani che verranno».

E anche Cracovia, «non sarà più la stessa». «La città – ammette la giovane coordinatrice – attende con un po’ di apprensione l’arrivo dei pellegrini. Cracovia non è grande come Rio de Janeiro. Tuttavia stiamo lavorando nella parrocchie per informare la popolazione su cosa sia la Gmg, sugli eventi in programma, sulle manifestazioni, in modo tale da prepararsi al meglio all’accoglienza e a superare, con il sorriso, le inevitabili difficoltà che si presenteranno. Saranno giorni di festa per tutti, grazie anche a Papa Francesco». «Il volontario avverte una gioia, che va ben oltre l’azione compiuta, quando riesce a dare qualcosa di sé agli altri gratuitamente» scriveva san Giovanni Paolo II. Ed è proprio la gioia che Marzena spera che la Gmg lasci a Cracovia e alla Polonia. «Verranno giovani da tutto il mondo. Tantissimi vivono la loro fede con sofferenza, con forza e con gioia. Spero che questa gioia contagi tutti e che da Cracovia si diffonda in Polonia e in tutta Europa. Ne abbiamo tanto bisogno».