Vita Chiesa

Grosseto, Caritas e Banca della Maremma insieme per educare al risparmio le famiglie in difficoltà

Con questo obiettivo, parallelamente al servizio di market tre volte a settimana (il lunedì mattina dalle 9.30 alle 12.30, il mercoledì e il venerdì pomeriggio dalle 15 alle 18), grazie alla preziosa collaborazione della Banca della Maremma Credito Cooperativo di Grosseto, è stato avviato anche un percorso formativo rivolto alle famiglie. Dopo la positiva esperienza dello scorso anno, a settembre partirà il secondo ciclo del percorso, la cui responsabile è Loredana Sauna, che è anche l’anima dell’Emporio della solidarietà.

“L’attività di educazione delle famiglie accolte all’Emporio – spiega – è strettamente connessa allo spirito con cui l’Emporio stesso è stato attivato. Se, infatti, anche coloro che vivono una situazione di indigenza hanno diritto a scegliere, l’Emporio deve restare un servizio temporaneo, che non crei cronicizzazione, ma che aiuti la famiglia a rimettersi in sesto. Per questo è fondamentale che i nuclei familiari che accogliamo siano aiutati a rieducarsi a nuovi stili di vita. Lo scorso anno il percorso ha coinvolto 7 famiglie, che hanno partecipato con interesse divertendosi pure; quest’anno il gruppo sarà molto più numeroso ed articolato, anche perché dai 35 nuclei familiari raggiunti nel 2013, siamo già arrivati a 100 famiglie che possono accedere all’Emporio”.

Il percorso si strutturerà lungo circa 12 ore di formazione.

Un primo incontro, curato dai volontari Caritas, sarà dedicato alla presentazione del progetto Emporio, alla raccolta delle aspettative delle famiglie ed alla ridefinizione dei percorsi pensati per ciascuna di esse. I successivi incontri saranno affidati ad esperti e verteranno sulla comunicazione all’interno della famiglia (una psicologa), al bilancio familiare ed alla gestione responsabile delle spese, grazie ai professionisti della Banca della Maremma. Una volontaria della mensa Caritas terrà, poi, due incontri per dare consigli utili su come fare una spesa intelligente e consapevole e fornirà ricette per cucinare gli avanzi evitando gli sprechi. Un’altra volontaria Caritas guiderà altri due incontri incentrati sul tema della cura di sé e della propria famiglia e, infine, l’ultimo appuntamento sarà affidato ad un assistente sociale, che accompagnerà le famiglie ad orientarsi nei servizi.

La collaborazione al progetto da parte della Banca della Maremma è coerente con i principi statutari sui quali l’Istituto di credito è fondato, che vedono al centro il sostegno alle fasce più deboli della popolazione e la promozione della crescita morale, culturale ed economica della Comunità di appartenenza. L’intervento si colloca all’interno di un più ampio progetto di educazione finanziaria che la Banca sta promuovendo sul territorio grossetano, finalizzato ad elevare il livello di alfabetizzazione dei cittadini in ambito bancario, al fine di renderli maggiormente consapevoli nelle proprie scelte e capaci di comprendere la complessa realtà economica attuale. Buona parte delle attività previste da tale programma è incentrata sulla corretta gestione del bilancio familiare, argomento di centrale importanza in un periodo di crisi come quello che stiamo attraversando. Educare ad una gestione più accorta delle proprie entrate ed uscite significa, in qualche modo, insegnare ad essere padroni del proprio futuro ed in grado di pianificarlo. E’ una grande scuola di vita e di sobrietà, uno strumento di fondamentale importanza soprattutto per coloro che si trovano ad affrontare momenti di difficoltà economica. Proprio da tale consapevolezza è nata la volontà della Banca di collaborare con Caritas all’importante ed innovativa esperienza dell’Emporio.

La partecipazione degli utenti al percorso formativo è naturalmente volontaria, ma sarà incentivata dal fatto che le famiglie che interverranno in modo continuativo e attivo avranno diritto a disporre dai 20 ai 30 punti in più (in base alla composizione del singolo nucleo) sulla tessera. L’accesso all’Emporio, infatti, è disciplinato in modo tale che su ciascun prodotto esposto sia applicata un’etichetta, che riporta il punteggio assegnato e il “max”, ovvero il numero massimo di confezioni del prodotto che la famiglia può ritirare. Ogni nucleo ha a disposizione un certo numero di punti, non cumulabili, da “spendere” nel corso del mese, che variano – come detto – in base al numero dei componenti. Mediamente si tratta di 15 punti a persona. Fatta la spesa, la famiglia passa alla “cassa”, dove un lettore digitale passa i prodotti e calcola i punti, che vengono scalati.