Vita Chiesa

Grosseto: mons. Cetoloni, “Se vogliamo Lorenzo come patrono dobbiamo seguire il suo esempio”

E’ stata una festa nella festa, quella vissuta dalla città di Grosseto per San Lorenzo. Accanto ai segni antichi e sempre suggestivi come la processione, si è aggiunta quest’anno la “Raccolta di San Lorenzo” in favore dei poveri, di cui si prende quotidianamente cura la Caritas.

Dalla mattina di sabato fino a oggi (domenica) a pranzo, quando la “Raccolta” è ufficialmente terminata, è stato costante l’afflusso di grossetani nell’androne del palazzo vescovile, in corso Carducci, per portare le loro offerte in generi alimentari e prodotti per l’igiene, così come nutrito è stato il numero di persone che hanno lasciato la loro offerta in denaro.

Al termine della “Raccolta” sono state riempite 50 scatole di varie dimensioni di prodotti a lunga conservazione: pasta, riso, zucchero, biscotti, legumi, tonno e carni in scatola, latte a lunga conservazione, olio, prodotti per l’infanzia, pelati e molto altro ancora. Si stima che complessivamente i prodotti donati ammontino a circa 500 chili.

Per quanto riguarda le offerte in denaro non è ancora possibile avere un dato puntuale. Nei prossimi giorni il vice direttore della Caritas, Luca Grandi, passerà nei circa 70 esercizi commerciali che hanno aderito alla “Raccolta di San Lorenzo” esponendo l’apposita locandina ed un contenitore dove i clienti potevano lasciare la loro offerta e ritirerà quanto raccolto. Una prima cifra è comunque possibile darla: riguarda le offerte lasciate tra sabato e domenica nella colonnina di legno collocata all’ingresso del palazzo vescovile, dove sono confluite offerte pari a oltre 4mila euro.

“Un risultato molto importante di cui ringrazio tutti i grossetani”, commenta il Vescovo Rodolfo, che ha voluto proporre l’elemento della carità per vivere in maniera nuova le celebrazioni di san Lorenzo e fare in modo che la festa potesse essere di tutti.

“La risposta  – prosegue mons. Cetoloni – è stata molto generosa, ma quel che più conta è che la Raccolta di San Lorenzo ci ha resi tutti più consapevoli del fatto che i poveri ci rigurdano”.

Il vescovo è rimasto, inoltre, particolarmente impressionato dalla risposta di popolo alla processione di San Lorenzo, a cui sono intervenuti migliaia di grossetani: “Avevo sentito dire  – ha detto dal sagrato della Cattedrale prima di congedare i fedeli, sabato sera – della bellezza di questa processione, ma partecipandovi mi sono reso conto che è qualcosa di molto più grande e straordinario di quel che potevo immaginare. Ringrazio tutti della testimonianza di stasera, ma anche dell’impegno e della bontà che anima il cuore dei grossetani ogni giorno nelle responsabilità che ognuno ha da affrontare”.

Durante il tragitto della processione sono state proposte riflessioni proprio sul valore della carità e di una fede che si incarna nella prossimità a chi è nel bisogno: riflessioni tratte da diversi scritti della Chiesa e dalla lettera scritta dal Vescovo alcune settimane fa per lanciare la Raccolta.

“Mentre eravamo nel corso – ha detto ancora il vescovo Rodolfo  – abbiamo sentito come una preghiera: Lorenzo,vorremmo ‘rubare’ un po’ della tua ricchezza. E qual era la ricchezza di Lorenzo? La sua fede, il suo credere in Gesù, la sua umanità, la sua dedizione, la sua attenzione viva ai poveri, la sua attenzione agli altri, la sua coerenza, il suo non tirarsi indietro quando davvero essere diacono lo ha portato alla morte. E poi l’altra ricchezza di Lorenzo sono i poveri, tesori – disse ai soldati dell’imperatore venuti per arrestarlo – che non vengono mai meno! I poveri non mancheranno mai: ecco perché, insieme alle istituzioni e alle associazioni della città abbiamo desiderato centrare lo sguardo su questa verità: se sentiamo Lorenzo come nostro patrono, dobbiamo imparare da lui a mettere i tesori che sono i poveri davanti ai nostri interessi, alle cose che riguardano solo noi. Ci sono tante persone nella nostra città che stanno sperimentando la povertà per la mancanza di lavoro; ce ne sono altri arrivate tra noi che vivono la stessa condizione: dobbiamo essere aperti, ‘rubando’ a Lorenzo l’attenzione per loro”.

All’inizio della processione il Vescovo ha chiesto a tutti di pregare per la Chiesa di Grosseto,ma anche di saper allargare lo sguardo ai tanti popoli che stanno soffrendo per la guerra e ai cristiani perseguitati e in fuga dalle loro terre.

Domenica alle 11 in Cattedrale il vescovo Rodolfo ha presieduto la solenne concelebrazione eucaristica, ricordando il primo anniversario dal suo arrivo a Grosseto. Durante la Messa il sindaco Emilio Bonifazi ha acceso, a nome della città, il cero che arderà per tutto l’anno dinanzi alla statua del Patrono.