Vita Chiesa

Grosseto, verso la festa della Madonna delle Grazie

La festa è organizzata dal Capitolo della cattedrale con la Congregazione Madonna delle Grazie.

Ogni giorno in cattedrale si alterneranno le Parrocchie della città, che alle 17.30 pregheranno il Rosario, mentre alle 18 sarà celebrata la Messa, presieduta ogni giorno dal parroco di turno. Quest’anno le meditazioni saranno curate da mons. Giovanni Tumiatti, canonico del Capitolo della cattedrale e parroco di Buriano. Questo il calendario: 23 aprile parrocchia del Ss. Crocifisso; 24 aprile parrocchia Maria SS. Addolorata; 25 aprile parrocchia Sacro Cuore; 26 aprile parrocchia San G.B. Cottolengo; 27 aprile parrocchia Santa Lucia; 28 aprile parrocchia Santa Famiglia; 29 aprile parrocchia San Giuseppe; 30 aprile parrocchie San Francesco e Madre Teresa di Calcutta. Sabato 1 maggio, durante la Messa prefestiva delle 18 avrà luogo il gesto dell’offerta dell’olio per alimentare la lampada votiva che arde dinanzi all’immagine della Madonna. Ad offrire l’olio quest’anno saranno le comunità di Arcille, Batignano, Casal di Pari, Sasso d’Ombrone, Poggi del Sasso, Campagnatico, Marrucheti, Montorsario. Diretta su Tv9 alle ore 18.

Domenica 2 maggio la festa solenne della Madonna delle Grazie, con la Messa presieduta dal vescovo Rodolfo alle ore 18. A motivo delle limitazioni dei posti legate al rispetto delle norme anti covid, la celebrazione sarà trasmessa anche in diretta sul canale youtube della Diocesi.

In questo momento in cattedrale, nell’altare della Madonna delle Grazie è posta una riproduzione della Vergine Assunta, perché la tavola originare di Matteo di Giovanni è in restauro. Dipinto di rara bellezza ed intensità, realizzato nella seconda metà del ‘400 verosimilmente parte di un polittico, ritrae la Vergine Assunta in stato di gravidanza. L’immagine di Maria, elegante, docile e ieratica allo stesso tempo, è estremamente moderna. Il dipinto a olio ha più volte cambiato collocazione. L’opera arrivò a Grosseto negli anni ’70 del XV secolo e per accoglierla fu commissionato ad Antonio Ghini, scultore, un altare che ornasse la prima parte della parete della navata sinistra. Alcuni secoli dopo l’immagine fu traslata all’inizio della navata di destra. Poi, nel 1759 la sacra effigie fu collocata dove si trova ancora oggi. La cappella è santuario mariano diocesano. Proprio dinanzi a lei, lo scorso anno, per 70 giorni consecutivi dall’inizio del lockdown, il vescovo Rodolfo ha pregato a mezzogiorno, innalzando alla Vergine la supplica per chiedere la fine della pandemia, la forza della fede, il sostegno ai tribolati, agli operatori sanitari, ai volontari.