Vita Chiesa

Il Papa ai nuovi cardinali: «Fatevi servi di tutti»

«Sì, Signore, noi confidiamo in Te e con Te proseguiamo nel nostro cammino a servizio della Chiesa e dell’umanità». Sì è conclusa con queste parole – che sono un’implicita, nuova conferma indiretta di voler proseguire «finché Dio vorrà» nel suo ministero – l’omelia del Papa (letta da monsignor Leonardo Sandri) durante la Messa del 22 ottobre con i trenta nuovi cardinali (più uno «in pectore») creati nel Concistoro del giorno precedente.

Durante la celebrazione eucaristica all’interno della Basilica di San Pietro, il Papa ha consegnato ai cardinali l’anello cardinalizio, «segno di dignità, di sollecitudine pastorale e di più salda comunione con la sede di Pietro». «Celebrate con me il nome del Signore, perché è Padre, amore, misericordia», ha aggiunto Giovanni Paolo II, raccomandando ai nuovi cardinali il «primato della preghiera», in particolare quella «contemplativa» del Rosario.

Nel corso del Concistoro del 21 ottobre, la mattina in Piazza San Pietro, il Papa aveva puntato sul contrasto tra la «logica del servo» e la «logica del mondo»: «Solo se vi farete servi di tutti – aveva detto rivolto ai nuovi cardinali prima dell’imposizione della berretta – porterete a compimento la vostra missione e aiuterete il Successore di Pietro ad essere, a sua volta, il servo dei servi di Dio».Sintesi della «logica» evangelica, secondo il Papa, è la frase confidata da Gesù ai suoi discepoli: «Chi vuol essere grande tra voi sarà il servo di tutti». Nel corso dell’omelia, Giovanni Paolo II aveva anche fatto riferimento al simbolismo del «rosso porpora dell’abito cardinalizio», che «evoca il colore del sangue e richiama l’eroismo dei martiri», costituendo nello stesso tempo un grande «dono» e una grande «responsabilità».Il neocradinale Jean-Louis Tauran, a nome dei suoi confratelli, aveva salutato il Papa con un’assicurazione: «Con voi, Padre Santo, vogliamo annunciare ai nostri contemporanei l’unico Redentore dell’uomo, usque ad sanguinis effusionem (fino all’effusione del sangue). È la più bella avventura che possa meritare il nostro sacrificio! Beatissimo Padre potete contare su di noi! Voglia benedirci, insieme a tutti coloro che sono affidati al Signore al nostro ministero».La «festa» del Concistoro era proseguita nel pomeriggio, con le «visite di cortesia» ai 30 nuovi cardinali, in Aula Paolo VI, nella Fabbrica di San Pietro e in diversi saloni del Palazzo apostolico. Nell’Aula Paolo VI sono sfilati anche i pellegrini della diocesi di Firenze per rendere omaggio al neocardinale Ennio Antonelli, che in precedenza, in modo molto significativo, aveva celebrato una Messa con i soli seminaristi della diocesi. Con Antonelli, in Aula Paolo VI, anche i confratelli neoporparati Tarcisio Bertone, arcivescovo di Genova, e Angelo Scola, patriarca di Venezia.Conversando con i giornalisti, il cardinale Antonelli, aveva ammesso di aver scoperto con sorpresa a Firenze «un popolo caloroso: pensavo che fosse una città razionale, come la sua architettura, invece girando nelle parrocchie ho trovato un’accoglienza che, secondo gli stereotipi, fa più pensare ai napoletani. Mi sento più legato che mai a questa città e a questa Chiesa nella quale il Signore mi ha inviato e sono felice che la mia gioia sia la gioia di Firenze».

Alla domanda su come avesse vissuto la vigilia del Concistoro, Antonelli aveva risposto di aver dormito tranquillo molto più di quando era diventato prete: «Stamani, pregando in cappella, ho pensato che il rosso dei cardinali è anche il colore del sangue di Cristo: è il sacrificio di Cristo che fa vivere la Chiesa, e mentre guardavo la fiammella che ardeva accanto al Santissimo ho pensato che anch’io dovrò essere lampada che arde». Il santuario che sente più vicino? «Lourdes, luogo di conversioni, luogo dove si impara a vivere con serenità la malattia». Il santo a cui è devoto? «I santi sono tutti segni di Cristo. Mi appassiona, ad esempio, Madre Teresa, perché attraverso di lei è Cristo che opera. L’ho incontrata una volta, e mi sembrava che il Signore mi guardasse attraverso i suoi occhi». E tra i fiorentini? «Giorgio La Pira, di cui spero che si possa chiudere presto la fase diocesana del processo di beatificazione».

Infine, una curiosità: ad ogni nuovo cardinale il Papa assegna il titolo di una chiesa romana. Ad Antonelli è toccata Sant’Andrea delle Fratte.

Cos’è il concistoroIl Concistoro è la riunione solenne di tutti i cardinali presieduta dal Papa, per trattare alcune delle questioni più importanti relative al governo della Chiesa. Il Concistoro può essere ordinario (vengono convocati i cardinali per essere consultati su qualche questione grave o per compiere atti della massima solennità) o straordinario, che si celebra quando lo suggeriscono peculiari necessità della Chiesa o la trattazione di questioni particolarmente gravi. Giovanni Paolo II ha indetto 6 Concistori straordinari e 9 ordinari per la creazione di nuovi cardinali. Concistori straordinariLa prima riunione plenaria del Collegio cardinalizio con Giovanni Paolo II si è tenuta dal 5 al 9 novembre 1979. Erano presenti 120 cardinali. I temi: La struttura della Curia romana; La Chiesa e la cultura contemporanea; La situazione finanziaria della Santa Sede. Dal 23 al 26 novembre 1982, si è tenuta la seconda riunione; presenti 97 cardinali. I temi: La riforma della Curia romana; La revisione del Codice di diritto canonico; La situazione finanziaria della Santa Sede; La vicenda Ior-Banco ambrosiano. La terza riunione, dal 21 al 23 novembre 1985; presenti 122 cardinali; tema: La riforma della Curia romana. Dal 4 al 6 aprile 1991, la quarta; presenti 120 cardinali. I temi: La Chiesa di fronte alle attuali minacce contro la vita; L’annuncio di Cristo, unico Salvatore, e la sfida delle Sette. La quinta riunione si è tenuta dal 13 al 14 giugno 1994; presenti 114 cardinali; tema: La preparazione e la celebrazione del Giubileo dell’anno 2000. La sesta riunione è del 2001 (21/23 maggio); presenti 155 cardinali; tema: Prospettive della Chiesa per il terzo Millennio, alla luce della Novo millennio ineunte. Concistori per la creazione di nuovi cardinaliGiovanni Paolo II ha tenuto il primo Concistoro ordinario pubblico per la creazione di nuovi cardinali il 30 giugno 1979. In quell’occasione vennero creati 15 cardinali (di cui 1 in pectore, pubblicato nel concistoro del 1991). Nel 1983 (2 febbraio) si è tenuto il secondo Concistoro ordinario; creati 18 cardinali. Il 25 maggio 1985, il terzo: 28 i cardinali creati. Il quarto Concistoro ordinario si è tenuto il 28 giugno 1988; 24 i cardinali creati: i cardinali erano 25, ma il teologo Hans Urs von Balthasar, designato cardinale, morì il 26 giugno. Il 28 giugno 1991 vengono creati 22 cardinali: è anche pubblicato il cardinale riservato in pectore nel concistoro del 1979: Ignatius Gong Pin-mei. Il sesto Concistoro ordinario è del 26 novembre 1994, creati 30 cardinali. Il 21 febbraio 1998 si tiene il settimo; vengono creati 22 cardinali, di cui 2 in pectore, che saranno pubblicati nel Concistoro del 2001. Il Papa aveva nella lista anche mons. Giuseppe Uhaè, deceduto la mattina del 18 gennaio 1998, prima dell’annuncio pubblico della lista dei cardinali. L’ultimo Concistoro ordinario per la creazione di nuovi cardinali è del 21 febbraio 2001: vengono creati 42 cardinali e pubblicati i 2 cardinali riservati in pectore nel 1998, Marian Jaworski e Jânis Pujats. Sale a 135 il numero degli «elettori»«Morire a se stessi per farsi servi umili e disinteressati dei fratelli, rifuggendo da ogni tentazione di carriera e di tornaconto personale». Questo il «programma» di Cristo additato il 21 ottobre da Giovanni Paolo II ai nuovi cardinali, durante l’omelia – letta interamente da monsignor Leonardo Sandri, sostituto della Segreteria di Stato vaticana – in occasione del IX Concistoro ordinario pubblico per la creazione di 31 nuovi cardinali (di cui uno «in pectore»). Nella «schiera» delle nuove berrette cardinalizie, aveva detto il Papa il 28 settembre annunciandone i nomi (ma non rivelando il trentunesimo, perché «in pectore», cioè nel «cuore» del Papa), «ben si rispecchia l’universalità della Chiesa con la molteplicità dei suoi ministeri».I nuovi cardinali provengono, infatti, 17 dall’Europa (tra cui 6 dall’Italia), 6 dall’America, 3 dall’Africa, 3 dall’Asia e uno dall’Oceania; sale, così, a 135 (compreso, in base al canone 351 del Codice di diritto canonico, il cardinale «in pectore») il numero dei cardinali elettori in un futuro Conclave (il limite posto da Paolo VI era di 120), cui vanno aggiunti 59 cardinali ultraottantenni, per un totale di 194 cardinali attualmente facenti parte del Sacro Collegio. Dei nuovi 30 cardinali, solo 26 avranno diritto al voto nel Concistoro, perché 4 hanno più di 80 anni.Nel suo pontificato, Giovanni Paolo II ha indetto 6 Concistori straordinari e 9 Concistori per la creazione di nuovi cardinali; con quelli di oggi, sale a 231 il numero di cardinali creati dal Papa.

Firenze in festa per il cardinale Antonelli