Vita Chiesa

Incontro di Assisi: Bartolomeo, «il più piccolo seme di pace può avere un impatto grandissimo sul mondo»

«L’unica domanda alla quale siamo chiamati a rispondere è: ‘Vogliamo guarire?’. Se non lo vogliamo, rimarremo immobilizzati ed incapaci a dare una risposta alla sofferenza paralizzante attorno a noi. Ma se lo vogliamo, ci è stato assicurato che il più piccolo seme di pace può avere un impatto grandissimo sul mondo». Lo ha detto il Patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo, prendendo ieri la parola alla Assemblea d’inaugurazione dell’incontro dei leader religiosi per la pace che si è aperto ad Assisi alla presenza del presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella. «Il dialogo porta persone provenienti da culture diverse ad uscire dall’isolamento, preparandoli ad uno scambio di rispetto reciproco e coesistenza. Naturalmente, alcuni hanno delle convinzioni forti – potremmo dire fondamentaliste – e sacrificherebbero la propria vita piuttosto che cambiare le proprie opinioni. Altri, sfortunatamente, sarebbero persino propensi a togliere la vita a vittime innocenti pur di difendere il proprio punto di vista. E’ questo il motivo per cui siamo obbligati ad ascoltare con più attenzione, a guardare l’uno all’altro con amore e compassione», a guardarci «negli occhi». «Naturalmente – ha proseguito il Patriarca – non potremmo essere così ingenui da pretendere che il dialogo avvenga senza rischio e senza costo. Avvicinare un’altra persona – che sia di cultura o di fede diversa – avviene sempre senza che vi sia certezza sul risultato finale. Ciononostante, quando ci si fa convincere, accettando la possibilità del dialogo, avviene qualcosa di sacro. Nella volontà di abbracciare l’altro, al di là di ogni timore o pregiudizio, la realtà di qualcosa, o di Qualcuno, che è oltre a noi stessi, ci conquista. Ed allora ci rendiamo conto come il dialogo porta vantaggi che sono di gran lunga superiori ai pericoli».