Vita Chiesa

Ior: dimessi due membri. P. Lombardi, tra «qualche mese» la loro sostituzione

Si tratta di due membri del Consiglio di Sovrintendenza, Clemens Börsig e Carlo Salvatori, che «seguendo la normativa in vigore, hanno presentato nei giorni scorsi le loro dimissioni al presidente della Commissione cardinalizia di vigilanza sullo Ior». «Tale passo», avvenuto una volta «completato positivamente» l’iter per la recente approvazione e pubblicazione del Rapporto annuale dello Ior, «va compreso nel quadro delle legittime riflessioni e opinioni circa la gestione di un Istituto di natura e finalità così particolari come lo Ior». «I due consiglieri – si legge nel comunicato della sala stampa vaticana – hanno offerto un contributo competente e qualificato in questa fase importante per la stabilità e integrità dell’Istituto e la sua conformità non solo all’ordinamento interno vaticano ma anche agli obblighi assunti dalla Santa Sede a livello europeo. Il presidente della Commissione cardinalizia ha perciò ringraziato i due membri del Consiglio e ha accettato le loro dimissioni».

Inizia, quindi, «nel pieno rispetto delle procedure previste, la fase dell’individuazione e della valutazione di nuove candidature adatte per occupare i posti divenuti vacanti nel Consiglio di sovrintendenza». «Comincia l’iter previsto per la loro sostituzione», ha detto Lombardi, che interpellato sulla durata di tale processo ha risposto che «ci vorrà del tempo, anche alcuni mesi», visto che «per Statuto ci sono scadenze che richiedono del tempo prolungato. Qualche mese è l’orizzonte temporale previsto». Ad una domanda su quali siano i punti in cui ci sono opinioni divergenti tra i membri dimissionari e gli altri membri, il portavoce vaticano ha definito «normale» che ci sia «una differenza di opinioni sulla gestione di un istituto così particolare come lo Ior, che non è una banca. Importanti personalità del mondo bancario possono avere lecitamente posizioni differenti sui criteri di gestione».

Interrogato dai giornalisti, padre Lombardi ha negato che la dimissione di due membri del Consiglio di Sovrintendenza dello Ior sia collegata  con le indagini su Angelo Proietti, l’imprenditore agli arresti domiciliari con l’accusa di bancarotta fraudolenta aggravata che è anche uno dei clienti laici dello Ior. «È una causalità che avvengano lo stesso giorno», ha puntualizzato Lombardi, ricordando che la notizia relativa a Proietti (si riferisce ad un comunicato della Sala Stampa, ndr) serve a «chiarire che c’è un’iniziativa presa dal Vaticano e di cui anche le autorità italiane hanno preso atto». Da parte vaticana, infatti, «si sono segnalate attività sospette, sono stati sequestrati i beni e poi ci sono state le rogatorie di collaborazione piena tra Santa Sede e autorità italiane a vari livelli». Per il portavoce vaticano, si tratta di un segno che «il sistema funziona bene», e che «anche di fronte a un procedimento penale sta funzionando correttamente».

In una nota la Sala Stampa vaticana spiega che «Le competenti autorità della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano hanno avviato le indagini stabilite dall’ordinamento vaticano nel 2013, dando seguito a segnalazioni di attività sospette riconducibili» ad Angelo Proietti e «sottoponendo a sequestro tutte le risorse finanziarie interessate». Nel comunicato si fa presente che «dall’avvio delle indagini le autorità competenti della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano hanno richiesto la collaborazione e scambiato informazioni con le competenti autorità italiane, secondo quanto stabilito dai rispettivi ordinamenti e protocolli d’intesa in vigore». Nello Stato della Città del Vaticano, infine, «è attualmente in corso un procedimento penale e le autorità competenti stanno valutando anche l’esistenza di eventuali danni nei confronti di enti della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano».