Vita Chiesa

LUCCA, MONS. CASTELLANI HA PRESENTATO UN PIANO DI RINNOVAMENTO DELLA DIOCESI

Domenica 3 settembre la Chiesa di Lucca, convocata dall’arcivescovo mons. Italo Castellani, ha accolto le Linee Pastorali per il prossimo anno 2006-2007 dal titolo «Dall’Eucaristia la diocesi in Riforma». Un momento importante nel processo di rinnovamento della Chiesa lucchese. Ecco alcuni punti salienti di questa proposta pastorale.

Fin dagli anni del Sinodo (1996-98) nella Diocesi è apparsa sempre più forte la richiesta di un nuovo impulso che aiutasse ad «abbandonare un cristianesimo stanco e ripetitivo» per diventare «sale della terra». Guardando con attenzione la situazione attuale emergono alcuni nodi: la «scristianizzazione» crescente nell’attuale società; la scarsa partecipazione dei fedeli alla Messa domenicale; lo spopolamento di tante piccole parrocchie, specialmente in montagna, la diminuzione del numero dei preti (la metà dei quali ha di media quasi 70 anni). In ogni tempo di crisi o di passaggio la Chiesa ha sempre sentito la necessità di ri-formarsi, cioè di ritrovare la somiglianza col Cristo.

Da dove ripartire? Questa domanda rimanda non tanto a una strategia quanto alla ricerca dell’essenziale, del centro dell’esperienza cristiana. Sulla risposta non ci sono dubbi: si tratta dell’Eucaristia domenicale, l’evento che dà vitalità alla Chiesa. Coloro che partecipano all’Eucaristia devono diventare sempre più corpo di Cristo, una unione profonda che chiede di essere vissuta nella condivisione della vita comunitaria, nella preoccupazione di trasmettere la fede e nella testimonianza di amore verso tutti. Per facilitare questo tipo di partecipazione, ogni parrocchia è stata invitata a individuare una celebrazione, che diventi l’Eucaristia della comunità, nella quale la comunità deve esser visibile nella condivisione dei riti, dei gesti, dei canti, nell’esercizio dei ministeri richiesti. Poi, se necessario, si potranno decidere altre celebrazioni, purché sia assicurato il clima di festa che è richiesto: non ci sono Messe di serie A e B. Un invito che qualcuno ha interpretato come una riduzione del numero delle Messe: in realtà, l’invito nasce dalla considerazione che la celebrazione dell’Eucaristia è il momento in cui il corpo di Cristo (Lui Capo e i discepoli sue membra) si ricompone; per manifestare questa unità l’ideale sarebbe un’unica Eucaristia per ogni comunità. Per motivi pratici non è possibile attuare questo, tuttavia non è lecito neanche pensare al numero e all’orario della Messa secondo il criterio della comodità. La riforma prevede anche la nascita di Unità Pastorali, formate da diverse parrocchie vicine tra loro; esse sono unite per collaborare nella pastorale al servizio dei cristiani, vincendo gli antichi campanilismi. Nessuna parrocchia può pretendere di esser autosufficiente.

A questo cammino di riforma, ogni cristiano può dare il suo contributo di idee e di opera partecipando al lavoro previsto in ogni Zona e in ogni Unità Pastorale della diocesi. Nelle prossime settimane in ogni Zona Pastorale si terrà un’assemblea di tutti gli operatori pastorali per iniziare il lavoro. In ottobre-novembre ogni Unità Pastorale, per il proprio territorio, ripenserà: la celebrazione dell’Eucaristia, i luoghi della formazione, il servizio reso ai poveri e la missione. Il lavoro si concluderà in un’assemblea di Zona per la condivisione delle decisioni prese. L’arcivescovo sarà presente per dare autorevolezza alle conclusioni e indicare i tempi di realizzazione. (Lucio Malanca)