Vita Chiesa

La scuola dal Papa: card. Bagnasco, ogni scuola è un atto di speranza

 “Come lei non si stanca di insegnarci – ha proseguito – l’esistenza è un cammino e occorre mettersi in marcia, perché l’uomo non è un essere stanziale ma in movimento, continuamente chiamato a superare se stesso. Senza corrispondere a questa chiamata interiore, che definisce il fascino e l’esigenza della libertà umana, l’uomo non si compie e rischia di starsene immobile, rinchiudendosi progressivamente in se stesso, spegnendosi alla vita”. La scuola “fa entrare dentro una esperienza che allarga i confini mentali della propria famiglia e apre ad un contatto molteplice che arricchisce e affina la sensibilità umana, predisponendola ad assumere le responsabilità dell’età adulta. Ogni scuola è perciò un atto di speranza che si rinnova ogni mattina grazie ai suoi protagonisti, nonostante i problemi e le inadeguatezze che tutti conosciamo”.

“Non possiamo dimenticare che, nella storia anche recente del nostro Paese, non sono mancate figure di educatori e di educatrici che hanno dato un contributo indispensabile alla scuola, in termini di innovazione pedagogica, di apertura al confronto culturale e di crescita della coscienza sociale”. Lo ha ricordato, oggi pomeriggio, il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, nel suo saluto al Papa, a piazza San Pietro, per l’incontro con il mondo della scuola. “Tale presenza – ha evidenziato il porporato – continua ancora oggi in forme diverse e chiede di rafforzare energie e motivazioni in tutte le scuole, sia quelle statali che in quelle paritarie. La libertà dei genitori verso i propri figli rappresenta infatti un diritto sancito dal nostro Paese, la libertà di educare i propri figli secondo i propri valori, ma anche un dovere da garantire e da promuovere da parte dello Stato e dei singoli cittadini”. “Padre Santo – ha concluso il cardinale -, grazie di averci accolto oggi! Con lei vogliamo riapprendere la lezione evangelica del crescere in età, sapienza e grazia, come il nostro Maestro ci ha mostrato. Vogliamo – grazie alla sua parola che attendiamo come luce benefica – rinnovare il nostro desiderio di educare per vivere, di educare per vivere insieme, nella pienezza della nostra umanità che in Gesù Cristo, Figlio di Dio, risplende”.