Vita Chiesa

Le luci, i regali e il Natale che non si vede

DI DON FRANCESCO SENSINISto seguendo la lunga fila di persone che quasi in processione camminano in mezzo ai mercatini di natale. Guardano, osservano, qualcuno si ferma, altri commentano. Ma non c’è fretta, non c’è tensione… La magia del Natale!Tutti buoni, tutti bravi almeno così sembra… ed è quello a cui fanno riferimento spesso i venditori: «Signora, è Natale, lo compri un bel regalino per suo figlio… Signore, almeno a Natale pensi a sua moglie, le faccia un bel dono…»

Come sarebbe il Natale senza tutto questo? Più vero? No! solamente più povero! Perché il Natale è la festa del grande dono dell’amore di Dio e non della povertà. Un figlio è sempre una ricchezza per la famiglia e per l’umanità.

È con questa attenzione che una maestra ha parlato ai suoi alunni del Natale. Voglio raccontarvi questa esperienza perché quelle di senso opposto mi amareggiano e sarei tentato di perdere il buon senso, ma è Natale e voglio lasciarmi stupire dalla magia di questa parola.. Tutto è iniziato quando la maestra ha fatto disegnare e poi descrivere quello che i bambini avevano visto in città: luci, bancarelle, dolci, albero di Natale, vestiti, fiori, regali, cravatte, borse… Poi ha chiesto loro: perché ci sono tutte queste cose? Risposta: perché è Natale.Ma una bambina alzando la mano chiede di parlare: No! quello non è il vero Natale di Gesù, me lo ha detto la mia catechista. La maestra non si perde d’animo e non condividendo, e a ragione, quello che la catechista ha detto, invita i bambini a riflettere sugli alberi.Noi abitualmente di un albero vediamo il tronco, le foglie, i rami, i frutti e altri particolari ma non vediamo le radici. Eppure se non ci fossero non vedremmo quello che vediamo. Anche il Natale è come un grande albero di cui noi prima di tutto vediamo l’aspetto esterno, bello e piacevole. Non vediamo le radici. Quelle le vedono coloro che credono, quelli che ascoltano il vangelo e quelli che fanno del bene agli altri.

L’albero del Natale è sempre vero perché è la radice che lo rende tale anche se uno non crede, non ascolta e non fa del bene.

Quindi ha invitato i bambini a mettere dentro un’unica chioma i loro disegni e dopo aver fatto un tronco a mettere la radice del Natale: una culla. Ma allora anche noi siamo il Natale! – afferma un bambino identificandosi con la culla e pensando al giorno della propria nascita. Bravo, ognuno di noi è Natale! Bianco o nero, italiano o straniero, uomo o donna. E quando l’albero sarà grande vedremo la forza del tronco, la delicatezza delle foglie e la bontà dei frutti. Buon Natale!