Vita Chiesa

Le visite pastorali: quando il Vescovo va tra la gente

Con l’inizio della visita pastorale nella diocesi di Massa Marittima – Piombino, lo scoro 25 marzo, sono davvero molte le Chiese toscane in cui il vescovo ha avviato un «viaggio» tra le parrocchie e le comunità ecclesiali presenti sul territorio. Prevista dal Codice di Diritto canonico, al numero 396, la «visita pastorale» rientra tra i doveri del vescovo che periodicamente deve recarsi personalmente a conoscere «le persone, le istituzioni cattoliche, le cose e i luoghi sacri che si trovano nella’mbito della diocesi».

Oltre alle diocesi che segnaliamo in questa pagina, la visita è in corso attualmente a Firenze, dove il cardinale Ennio Antonelli ha iniziato il suo cammino nel settembre 2004, con un pellegrinaggio diocesano a Lourdes, e dopo i vicariati di Campi Bisenzio e San Casciano sta visitando adesso il vicariato di Rifredi. A Fiesole invece il vescovo Luciano Giovanetti ha già compiuto due visite, la prima dal 1982 al 1990, la seconda dal 1992 al 1999; nel 2002 è iniziata la terza, che si concluderà nel corso di quest’anno pastorale. Già programmata la quarta, che inizierà nel prossimo anno pastorale e riserverà un’attenzione particolare alla pastorale familiare e giovanile.

Arezzo-Cortona-SansepolcroNelle fabbriche e nei laboratori artigianiper vedere da vicino il mondo del lavoroLa tappa anche in fabbrica la visita pastorale che il Vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro Gualtiero Bassetti sta conducendo da tre anni in una delle diocesi più vaste dell’Italia centrale. Laboratori artigiani, ditte di abbigliamento, aziende orafe, grandi industrie che fra le difficoltà del mercato scommettono sul futuro sono i luoghi in cui monsignor Gualtiero Bassetti continua a entrare. «Per toccare con mano i nodi scoperti e le speranze del mondo del lavoro», spiega. L’ultima sosta è stata quella di martedì scorso nella «Cantarelli» di Terontola, prestigioso marchio d’abbigliamento della Valdichiana aretina.

Nel suo tour fra i mille volti dell’occupazione, non sono mancati gli incontri con le organizzazioni sindacali (storica la visita alla Cgil di Arezzo) e con le associazioni di categoria degli imprenditori (si pensi al faccia a faccia alla Camera di Commercio di Arezzo). Una prima lettera dedicata al lavoro è già stata pubblicata: si intitola «Nella crisi: speranza oltre ogni paura» ed è una riflessione dai toni decisi in cui il Vescovo constata che «i lavori sicuri in aziende sicure sembrano un ricordo del passato» e in cui monsignor Bassetti ribadisce che «le leggi dell’economia sono solo mezzi contingenti e non dogmi».

Nel primo anno di visita pastorale il Vescovo si è fermato nelle parrocchie di Arezzo, nel secondo in quelle dell’hinterland del capoluogo e adesso il suo viaggio sta toccando le comunità del cortonese. Ci vorranno almeno otto anni perché monsignor Bassetti si immerga per almeno un giorno nelle 245 parrocchie della diocesi.Giacomo Gambassi Siena-Colle Vald’Elsa-Montalcino«Vengo per manifestarvi la paternità di Dio»»«Cari Fratelli e sorelle il Vescovo, pur nella sua debolezza, sarà in mezzo a voi come “vicario del Pastore grande delle pecore”, cercando di manifestarvi la paternità di Dio, la bontà, la sollecitudine, la misericordia, la dolcezza e l’autorevolezza di Cristo, che è venuto per dare la vita e per fare di tutti gli uomini una sola famiglia, riconciliata nell’amore del Padre». Con queste parole l’arcivescovo di Siena, Colle Val d’Elsa Montalcino, monsignor Antonio Buoncristiani ha introdotto lo scorso 5 marzo, prima domenica di quaresima, la sua prima Visita Pastorale a cinque anni esatti dal suo arrivo in terra senese, nella Vicaria Foranea di Poggibonsi. Fino al mese di giugno, monsignor Buoncristiani, che è già stato pellegrino nelle settimane scorse a Poggibonsi nelle parrocchie dello Spirito Santo e San Giuseppe ed attualmente è a S. Maria a Romituzzo, visiterà sia ciascuna delle comunità parrocchiali della zona, sia le diverse realtà del tessuto sociale del territorio.Roberto Romaldo GrossetoQualche episodio di «chiusura» è solo una spiacevole eccezione all’accoglienza sempre positivaNella Diocesi di Grosseto è in pieno svolgimento la visita pastorale del vescovo Franco Agostinelli. Indetta fin dal lontano 9 ottobre 2004, nel corso del pellegrinaggio diocesano al Santuario della Madonna del Rosario di Montenero, ha avuto una fase preparatoria cui era stata assegnata significativamente la denominazione di «Anno dell’ascolto», articolata in un momento «diocesano» di studio e di impostazione a carattere generale, in una fase «parrocchiale» vissuta in tutte le sue componenti da quelle strettamente ecclesiali a quelle civili e socio-economiche, ed infine di nuovo a livello diocesano per la definitiva programmazione.

L’inizio effettivo, con la visita alle singole comunità parrocchiali, ha avuto luogo ai primi dell’ottobre scorso, interessando per prime le località balneari di Marina di Grosseto e Castiglione della Pescaia, proseguendo poi per le parrocchie di ciascuna Zona Pastorale, secondo un calendario che prevede una settimana di permanenza in ciascuna realtà. Naturalmente, quando si arriverà alle grandi parrocchie di città, i tempi saranno diversi.

L’andamento complessivo di questo avvenimento della Chiesa grossetana si è rivelato fino ad ora decisamente positivo, per l’accoglienza riservata al Vescovo dalle popolazioni interessate, per la partecipazione dei fedeli, per l’attenzione e la disponibilità al dialogo della società civile e delle sue istituzioni.

Qualche recente episodio di «chiusura» da parte dei dirigenti di alcune scuole di Roccastrada e di Sassofortino, di cui hanno riferito i giornali anche nelle cronache regionali, ha costituito solo una spiacevole eccezione: l’incontro con bambini, ragazzi ed insegnanti delle scuole si è anzi rivelato in ogni parrocchia visitata uno dei momenti di maggiore interesse e vivacità.Affrico Dondolini Massa Marittima-PiombinoUno strumento per sostenere l’impegno dei fedeliIl 25 marzo 2006, festa dell’Annunciazione, mons. Giovanni Santucci ha dato inizio alla visita pastorale per la sua diocesi di Massa Marittima-Piombino. La cattedrale di Massa Marittima era veramente piena di tanti cristiani venuti da tutte le zone pastorali della diocesi. Infatti, è da due anni che questa chiesa locale si sta preparando a questa esperienza pastorale.

Perché il vescovo ha scelto la festa dell’Annunciazione per l’inizio della visita pastorale? Oltre alle ragioni teologiche, «una visione cristiana della vita portava i nostri antenati a porre ogni azione, la vita stessa sotto la protezione di Maria. Questi non erano più santi di noi, avevano però una idea diversa della vita, concepita come dono dì Dio, e a Dio facevano riferimento nella preghiera e nell’azione. Così succede che il 25 marzo era, per molte città e comuni, l’inizio dell’anno. Il giorno in cui si celebra l’incarnazione del Figlio di Dio, l’inizio nuovo del tempo e della storia, era assunta come inizio dell’anno; la città era consacrata a Maria, alla cui intercessione si ricorreva in ogni faccenda, pubblica e privata, la cui signoria era non solo accolta ma cercata, tanto che le immagini più importanti di Maria non erano nelle Chiese ma nei palazzi comunali ed erano comunemente chiamate Maestà. A questa antica tradizione ci siamo ispirati per scegliere la data di indizione e di inizio della visita pastorale, ponendo sotto la protezione di Maria questo atto pastorale così importante nel ministero episcopale e nella vita della Chiesa locale».

Cosi, ad una assemblea molto raccolta, il pastore della diocesi di Massa Marittima ha spiegato la sua scelta. Infatti, è già da alcuni anni che mons. Santucci aveva lo stesso desiderio di San Paolo alla comunità: «C’è in me un vivo desiderio di vedervi per comunicarvi qualche dono spirituale perché ne siate fortificati, o meglio, per rinfrancarmi con voi e tra voi mediante la fede che abbiamo in comune, voi ed io»

Come intendere lo scopo oppure il senso che la chiesa massetana-piombinese intende questa visita? Questa visita «è lo strumento pastorale per confermare e sostenere l’impegno e il desiderio dei singoli fedeli e delle comunità per evangelizzare», quello di scoprirsi popolo di Dio radunato dallo Spirito Santo, in dialogo col mondo, per portare a tutti il Vangelo di Gesù per la speranza degli uomini che Dio ama infinitamente.

Il pastore di questa chiesa posta nella Maremma in questa occasione «vuole condividere per qualche giorno la vita della comunità, per incoraggiare i fedeli a continuare con amore e dedizione il cammino, per sostenere l’impegno della parrocchia a dialogare con il suo territorio, con le istituzioni e le strutture dei vari servizi, ma soprattutto con le persone, perché la parola del Signore raggiunga tutti, ciascuno nel proprio ambiente di vita».All’occasione, sono stati presentati alla comunità diocesana alcuni sacerdoti e laici che affiancheranno il Vescovo nella visita alle comunità parrocchiali per lo studio, l’analisi, le proposte di particolari settori della vita e dell’organizzazione della parrocchia. Questi convisitatori (don Sergio Trespi, don Marcello Papini, Don Marcello Boldrini), affiancati da esperti, cureranno gli aspetti relativi all’amministrazione, alla custodia degli archivi, alla cura e gestione degli immobili e del patrimonio artistico delle parrocchie.La visita inizierà con il vicariato di Piombino, il 23 aprile nella parrocchia di Sant’Antimo.Herman Ndyunzie