Vita Chiesa

MONS. CLAUDIO MANIAGO VESCOVO AUSILIARE DI FIRENZE

L’Arcivescovo di Firenze Ennio Antonelli ha letto questa mattina, di fronte ai suoi più stretti collaboratori, il decreto con cui il Papa ha nominato mons. Claudio Maniago, Vicario Generale della Diocesi, Vescovo Ausiliare di Firenze. L’ordinazione episcopale è stata fissata per lunedì 8 settembre, festa della Natività di Maria. I vescovi celebranti saranno mons. Ennio Antonelli, il card. Silvano Piovanelli e l’arcivescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, mons. Gualtiero Bassetti. Mons. Maniago, fiorentino, 44 anni, sarà il più giovane dei Vescovi italiani. Entrato nel Seminario Maggiore di Firenze dopo il conseguimento della maturità classica, ha frequentato lo Studio Teologico Fiorentino per poi conseguire a Roma, dove è stato alunno del Capranica, la licenza in liturgia presso la Pontificia Università S. Anselmo. Ordinato sacerdote il 19 aprile 1984, a Firenze, ha ricoperto vari incarichi, tra i quali quello di Rettore del Seminario Minore dal 1987 al 1994 e, nello stesso periodo, anche di Direttore del Centro Diocesano per le vocazioni. Nel 1988 gli furono affidati gli incarichi di cerimoniere arcivescovile e docente di liturgia presso la Facoltà Teologica dell’Italia Centrale. Dal 1991 è direttore dell’Ufficio liturgico diocesano. Nominato Pro-Vicario Generale nel 1994 dal Cardinale Silvano Piovanelli, dal 2001 è Vicario generale della Diocesi. «Il Nunzio confida che mons. Claudio Maniago sarà per me un valido aiuto», ha detto l’Arcivescovo Antonelli, comunicando la nomina ai suoi collaboratori. «Valido aiuto lo è già stato in questi miei primi due anni di servizio pastorale. Da ora in poi lo sarà con l’autorevolezza e la speciale grazia conferita con l’ordinazione episcopale».«Chi, come me, viene da fuori in una diocesi grande, complessa e articolata come quella di Firenze – ha proseguito l’Arcivescovo – ha bisogno di molto tempo per acquisire una conoscenza approfondita di persone, istituzioni, situazioni ecclesiali e sociali, tradizioni, sensibilità e abitudini». Se per il suo predecessore, il card. Silvano Piovanelli, sotto questo aspetto non c’erano problemi, ha detto ancora Antonelli, «per me occorre una collaborazione più robusta ed è molto opportuno che il Vicario Generale sia anche Vescovo Ausiliare».

«Ovviamente, il Vescovo diocesano rimane uno solo. – ha detto infine Antonelli – E io non intendo venir meno alla mia responsabilità. D’altra parte, un Vescovo Ausiliare ha la piena dignità episcopale, è membro del Collegio episcopale, della Conferenza Episcopale nazionale e regionale. Sarà il mio primo consigliere e il mio primo collaboratore. Il Codice di Diritto Canonico, can. 407§3, esige tra il Vescovo Ausiliare e il Vescovo diocesano una piena concordia ‘di azione e di animo’. Sicuramente tra me e mons. Maniago l’intesa sarà facile; l’abbiamo già sperimentata in questi due anni. Sono fiducioso che potremo dare una bella testimonianza a Gesù Cristo che è ‘l’unico pastore in molti pastori’».