Vita Chiesa

Madonna dei Papalini, Prato ricorda il «sacco» del 1512

Questa devozione è legata ai tragici fatti del «Sacco» di Prato del 1512. Erano gli anni dello scontro tra francesi e spagnoli; questi ultimi, alleati dello Stato Pontificio, volevano riportare i Medici al potere a Firenze dopo la loro cacciata del 1494. L’esercito del viceré di Napoli, Ramon de Cardona, accompagnato dal cardinale Giovanni de’ Medici, per dare una dimostrazione di forza, assediò Prato che venne conquistata il 29 agosto 1512. Il saccheggio, durato 22 giorni, provocò l’uccisione di centinaia di persone e violenze di ogni genere. Di fronte a questo luttuoso evento, Firenze patteggiò la resa e il ritorno dei Medici. Dalle violenze non furono risparmiati neppure i monasteri.

Ma a San Vincenzo accadde qualcosa di incredibile: i capitani spagnoli Giovanni, Spinoso e Vincenzio entrati con fare feroce trovarono le suore raccolte in preghiera davanti ad una statua della Madonna, si soffermarono e caddero in ginocchio. In un attimo divennero mansueti e, chiamata la priora, madre Raffaella da Faenza, le giurarono che, grazie all’intercessione di Maria, il monastero sarebbe stato rispettato. E così avvenne.

Quella statua, in terracotta policroma degli inizi del Cinquecento, da allora viene venerata come protettrice e salvatrice.

Ecco il programma delle celebrazioni in suo onore. Domenica 27 si comincia alle 8 con le lodi. Alle 8,30 la messa celebrata da don Paolo Baldanzi, rettore della basilica cateriniana. Alle 18,45 il vespro solenne con la comunità monastica. A seguire la processione con la Madonna dei Papalini.

Martedì 29, ricorrenza del miracoloso evento, le lodi sono previste alle 7,30; alle 8 la celebrazione eucaristica presieduta dal canonico Luciano Pelagatti. Nel pomeriggio, sempre alle 18,45, i vespri che chiudono le celebrazioni.

Durante i festeggiamenti la statua della Madonna e il Crocifisso miracoloso di Santa Caterina sono esposti alla grata del coro.