Vita Chiesa

Meic, settimana teologica: misericordia «rivoluzione straordinaria» della Chiesa

La misericordia, ha ricordato don Torcivia, è “il luogo in cui capiamo davvero chi è Dio”: è in questo senso che la Chiesa “è sacramento della misericordia”, così come l‘ha definita il cardinale Kasper nel suo saggio pubblicamente elogiato da Papa Francesco. Tuttavia, ha spiegato don Torcivia, “nel momento in cui c‘è da rendere concreta la mentalità della misericordia, per esempio nel perdono, ci sono molte resistenze”: quello che è necessario “è uno stile ecclesiale fatto di dialogo franco e sincero” ma “nel rispetto della persona, chiunque essa sia”, e “un perdono da dare non solo a singoli puntuali peccati, ma anche a situazioni permanenti di vita che oggettivamente versano nel peccato”, senza “respingere e umiliare le persone peccatrici”. Per il teologo una strategia possibile è la riscoperta della “via della debolezza”, che non è solo “un limite negativo da superare, come vuole la cultura contemporanea”, ma “il luogo dove quotidianamente accade l‘incontro con il Dio di Gesù che salva”.

Di misericordia come dialogo ha parlato anche il presidente del Meic, Carlo Cirotto, introducendo il tema della Settimana camaldolese: “La disponibilità all‘ascolto, tutt‘altro che scontata, può essere quella declinazione intellettuale della misericordia alla quale è chiamato il nostro Movimento”. Un richiamo alla concretezza delle opere è arrivato invece dall‘assistente nazionale del Meic, don Giovanni Tangorra: “In Gesù la misericordia si è fatta carne, e uno dei suoi aspetti fondamentali è l‘operatività. L‘uomo non può fare miracoli, ma quando si china sulle ferite di un altro uomo compie un autentico prodigio”. I lavori della Settimana sono proseguiti con l‘intervento del biblista e monaco camaldolese don Sandro Rotili, che ha ripercorso il tema della misericordia nelle Scritture. Oggi i lavori proseguono con il filosofo Roberto Mancini, che parlerà del rapporto tra misericordia e giustizia.