Vita Chiesa

NATALE DEI COPTI IN EGITTO E IN TERRA SANTA

Il 7 gennaio per i copti è Natale, dalla Terra Santa all’Egitto, paese in cui da tre anni è anche festa nazionale in Egitto: migliaia di fedeli hanno affollato la scorsa notte la cattedrale di San Marco, al Cairo, per celebrare la Natività secondo il rito ortodosso, con il patriarca Shenuda III. Era presente anche un alto responsabile del governo egiziano, delegato dal presidente egiziano Hosni Mubarak. Al ritorno dalla messa di mezzanotte, secondo tradizione, i fedeli hanno rotto un digiuno di 45 giorni, durante il quale non era stato consumato “cibo con un’anima” ovvero di origine animale. “Fatta”, una miscellanea di carne, pane fritto nel burro, riso e salsa d’aglio è stato per molti il primo cibo tradizionale per rompere il digiuno. La Chiesa Copta è, secondo alcune fonti, la più vasta comunità cristiana orientale e conterebbe tra i sei e i 10 milioni di fedeli.

Qualche giorno fa, su tutte le comunità cristiane in Terra Santa l’agenzia “Fides” scriveva: “Oltre a formare una piccola chiesa, i Cristiani della Terra Santa sono molti e divisi. Oggi siamo tredici Chiese: ognuna con la propria giurisdizione indipendente a Gerusalemme ed in tutta la Terra Santa, cioè in Palestina, Israele e Giordania. Tre Patriarchi risiedono in Gerusalemme: quello Greco Ortodosso, quello Cattolico Latino e quello Armeno. Ci sono anche altri dieci Arcivescovi e Vescovi: tre Ortodossi (Siriano, Copto ed Etiope), cinque Cattolici (Melchita, Maronita, Siriano, Armeno, Caldeo) e due Protestanti (Anglicano e Luterano). Dobbiamo riconoscere con un sentimento di gioia e soddisfazione che le relazioni tra tutte queste Chiese sono calorose e fraterne. Vescovi e Patriarchi s’incontrano spesso per discutere di questioni comuni. Indirizzano messaggi comuni ai fedeli e prendono delle comuni decisioni”.Misna