Vita Chiesa

NOMINE, A VENEZIA MONS. MORAGLIA, A ROMA NUOVI VICEGERENTE E VESCOVI AUSILIARI

Oggi il Papa ha nominato patriarca di Venezia mons. Francesco Moraglia, finora vescovo di La Spezia-Sarzana-Brugnato. Benedetto XVI ha inoltre proceduto alle nomine di mons. Filippo Iannone, finora vescovo di Sora-Aquino-Pontecorvo, a vicegerente della diocesi di Roma (Italia) conferendogli la dignità di arcivescovo, e di mons. Matteo Maria Zuppi e mons. Lorenzo Leuzzi a vescovi ausiliari della stessa diocesi. Nato nel 1953 a Genova e ordinato sacerdote nel 1977, mons. Moraglia è stato insegnante di Teologia dogmatica alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, preside dell’Istituto di Scienze Religiose Ligure e assistente diocesano del Meic. Eletto nel 2007 alla sede vescovile di La Spezia-Sarzana-Brugnato e ordinato vescovo nel 2008, è presidente del Cda della fondazione “Comunicazione e Cultura” e consultore della Congregazione per il Clero. Nato a Napoli nel 1957 ed entrato nell’Ordine dei carmelitani nel 1976, mons. Iannone è stato ordinato sacerdote nel 1982. Dal 2001 vescovo ausiliare di Napoli, nel 2009 è stato preposto alla diocesi di Sora-Aquino-Pontecorvo. Attualmente è anche membro del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica. Mons. Zuppi (Roma, 1955) è attualmente parroco della parrocchia Ss. Simone e Giuda in Torre Angela e prefetto della XVII Prefettura. Mons. Leuzzi (Trani, 1955) è direttore dell’Ufficio pastorale universitaria del vicariato di Roma e cappellano della Camera dei deputati.“Sono conscio d’essere mandato a una Chiesa viva, ben presente sul territorio”, che sa “esprimere con una fede capace di farsi cultura ma, soprattutto, a una Chiesa che ha una lunga storia scandita dalla santità, anche ordinaria, di molti suoi figli e figlie”. Così questa mattina mons. Francesco Moraglia, patriarca eletto di Venezia, nel suo primo saluto alla diocesi in cui ha rivolto il pensiero a S. Pio X, al beato Giovanni XXIII e al servo di Dio Giovanni Paolo I. “Vengo – assicura mons. Moraglia – col desiderio di ascoltare, per capire e conoscere quanto lo Spirito vuol dire a questa Chiesa, nella logica sinodale del comune cammino delle diocesi del Triveneto verso Aquileia 2”. “Ho voluto idealmente aprire il mio cuore a tutta la città, all’intera diocesi, a ogni uomo e donna che il Signore mi vorrà fare incontrare”. “Tutti – prosegue – porto nella preghiera e a tutti chiedo la carità della preghiera; in modo particolare la chiedo ai piccoli, ai malati, agli anziani, ai bambini”. “A quanti, nelle differenti vocazioni e stati di vita, concorrono a formare il volto della Chiesa di Dio che è in Venezia, domando aiuto, collaborazione e assunzione di corresponsabilità”. Oltre che ai giovani, il pensiero del neopatriarca va anche ai cristiani di altre confessioni, alla comunità ebraica, ai credenti di altre religioni e ai non credenti “auspicando, per quanto possibile, un comune impegno per l’uomo”. (Sir)